Claudio Ranieri, tecnico della Roma ha parlato a due giorni della gara interna contro il Lecce. Le sue dichiarazioni:

“Pellegrini si sta allenando bene e per me è molto importante. Dybala non è un giocatore di intensità ma di qualità, si deve far trovare tra le linee al momento giusto e riesce a soddisfare il volere dell’allenatore e della squadra. Adesso inizia il campionato, dicembre ci dirà chi siamo, nono ci sono partite facili, il Lecce non molla mai e cerca la quarta salvezza, ha giocatori validi e un allenatore che li vuole far giocare a calcio. Dobbiamo essere furbi, intelligenti, determinanti, ogni palla sarà importante“.

Ranieri aggiunge: “Voglio una squadra che faccia il suo gioco, determinata contro una squadra brava a chiudersi e ripartire, una bella squadra e dobbiamo far bene. Ho avuto pochi giorni per fare una settimana tipo ma stanno spingendo, entrando sulle mie idee. Per come come tu ti alleni, giochi“.

Su Dovbik: “Il ragazzo tranne la fase di attacco dove doveva essere più deciso, cattivo ha fatto una lotta con il suo marcatore e devo dire che di duelli ne ha vinti tanti, era un punto di riferimento. Non sta bene, influenzato, è riuscito a giocare con l’Atalanta, non so se riuscirò ad averlo con il Lecce“.

Ranieri risponde sulla zona salvezza: “Lottiamo per riuscire ad uscire dalla bassa classifica, i giocatori sono abituati ad un altra, io sia di qua che di là e voglio che lotti sempre. Io sono convinto che risponderanno colpo su colpo“.

Su Le Fée: “Ottima qualità, lo vedo da metà campo in avanti ma penso possa partire da metà campo ed essere un play. Deve sfruttare quest’anno di conoscenza e sono convinto ci darà una mano“.

Gli arbitri: “Persone come noi e possono sbagliare, quando giocavo io, sbagliavano anche di più, erano meno preparati e correvano meno. Ci si può lamentare ma sempre rispettandoli“.

Il mister romano conclude: “Paredes è un gran campione, mi auguro possa stare sempre su questi livelli e non vedo perché debba cambiare. Il calcio è in continua evoluzione, non puoi essere sempre sicuro. Io non sono stato un gran campione ma non potevo sbagliare l’impegno, è fondamentale“.

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Alessandro Collu

Giornalista pubblicista e laureato magistrale in “Editoria e giornalismo,” triennale in “Lingue e comunicazione”, appassionato di calcio italiano e internazionale (soprattutto Inghilterra e Spagna), tecnologia e viaggi, amante del raccontare eventi soprattutto da inviato.

Alessandro Collu

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