Giornata di presentazione anche in casa Lazio con Marco Baroni nella sua prima conferenza da allenatore biancoceleste. Queste le sue dichiarazioni principali:
“Sono felice, è il punto più alto della mia carriera. Tanta voglia, consapevolezza, determinazione mia e dello staff. Amo le sfide e voglio trasferirlo alla squadra, senta e voglia la sfida perché dentro c’è l’essenza del sacrificio, del lavoro e deve giocare per la gente, si deve percepire. C’è stato un processo di ringiovanimento e questo si lega al calcio che vogliamo proporre. Io metto il giocatore al centro del progetto, il collettivo è fondamentale e dentro ci dev’essere la nostra crescita individuale e di squadra“.
L’esperienza nella difficile scorsa annata a Verona conclusasi con la strepitosa salvezza: “Se non vinco, imparo, questo sempre nelle mie esperienze. nella vita hai tanti modi per affrontare le difficoltà e spesso può essere una opportunità, la trasformazione nella testa; sono andati via giocatori importanti ma per i nuovi e per i giovani si riparte con coraggio, compattezza, equilibrio, entusiasmo“.
Il modulo e le idee di gioco: “L’impianto sarà una difesa a quattro con doppio esterno, poi ci saranno piccole variabili. La parte più importante è quella che ho detto prima, compattezza, equilibrio, ferocia nell’andare a prendere gli avversari, un calcio dinamico e di ritmo sia offensivo che difensivo. Abbiamo quarantasette partite, l’obiettivo primario è farne di più, più di 5000 minuti e sarà importante tutto l’organico. Ogni giocatore deve giocare anche un minuto al proprio massimo“.
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Giornalista pubblicista e laureato magistrale in “Editoria e giornalismo,” triennale in “Lingue e comunicazione”, appassionato di calcio italiano e internazionale (soprattutto Inghilterra e Spagna), tecnologia e viaggi, amante del raccontare eventi soprattutto da inviato.

