Prima giornata di campionato archiviata e balza all’occhio l’assenza di pareggi nei dieci incontri che la hanno contraddistinta.
34 gol, in standard con le ultime stagioni che hanno visto la massima serie aumentare la media gol in maniera sensibile rispetto a qualche anno fa.
Ma soprattutto quello che fa sorpresa è che non c’è stata nessuna sorpresa.
La prima giornata di Serie A, storicamente si portava dietro qualche insidioso trabocchetto per le big di A, che magari andavano ad affrontare sottogamba o in condizioni di forma ancora precaria, un avversario tecnicamente inferiore ma maggiormente rodato
Quest’anno invece nessuno scherzetto
Se guardiamo la classifica dell’anno scorso notiamo subito che le prime 8 classificate, che poi sono le stesse che si candidano come favorite ai nastri di partenza per giocarsi le posizioni europee, hanno vinto tutte.
A loro si sono aggiunte il Torino e lo Spezia che affrontavano rispettivamente una neopromossa e un’altra squadra di bassa classifica.
Partendo dal presupposto che esiste un fattore casuale, proviamo ad analizzare i motivi che possono aver portato a questa particolare situazione.
Innanzitutto le 8 big, come detto prima, si candidano per riconfermarsi tali e hanno tutte, chi più e chi meno, cercato di rinforzarsi per provare a mantenere la posizione o migliorarla.
Inoltre nessuna di queste ha cambiato allenatore, pertanto, al netto dei singoli acquisti che sono stati inseriti, l’impianto tattico è il medesimo dell’anno scorso.
Tale situazione potrebbe aver permesso ad alcune squadre (ad esempio Inter, Atalanta e Fiorentina) di gestire alcuni momenti critici della partita affidandosi a delle conoscenze già acquisite. In poche parole, anche se il fisico non ci sostiene affidiamoci alla testa che la partita la partiamo a casa.
Inoltre un aspetto che potrebbe aver spinto questa situazione è proprio legato alla preparazione fisica.
Solitamente le big, dovendo gestire molteplici impegni impostano una preparazione che preveda il picco di forma nella prima parte di stagione nel periodo ottobre-novembre che è generalmente quello più caldo con maggiore densità di incontri europei e big match nazionali.
Quest’anno la situazione causa stop mondiali in Qatar a novembre muta radicalmente.
Nessuna squadra può permettersi di partire in modalità diesel lasciando punti nella prima parte di stagione, dal momento che le partite nel periodo agosto-settembre sono di più rispetto agli altri anni e pertanto si portano dietro un bagaglio di punti che potrebbe essere difficile poi recuperare.
Con ogni probabilità quindi anche le big hanno impostato una preparazione che le porta ad essere maggiormente “in palla” già delle prime giornate , proprio come alcune di quelle squadre di bassa classifica che provano a gestire la stagione con una partenza forte in modo poi da amministrare un vantaggio di punti sulle loro rivali salvezza.
Vedremo se l’andazzo sarà mantenuto anche nella prossima giornata, dove però questa volta avremo uno “scontro diretto” fra il Milan e l’Atalanta.
chimico, appassionato di calcio, di tattiche e statistiche

