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Tra l’Italia e il Mondiale c’è l’Irlanda del Nord: la difesa granitica e l’organizzazione tattica saranno i problemi di Mancini

Mai nessuna vittoria nella storia della nazionale italiana a Windsor Park ma soprattutto sette reti subite in 8 partite nel gruppo C, di cui nessuna a Belfast, dove l’Irlanda del Nord non ha mai perso nelle gare di qualificazione al prossimo mondiale

Queste le credenziali della nostra avversaria anche se, come ricorda Sportmediaset, l’aspetto positivo è l’enorme differenza tecnica tra la selezione di Mancini e quella di Baraclough.

Il ct irlandese, che ha sostituito una leggenda come Martin O’Neill ha comunque saputo tirare fuori il meglio da una rosa non certo eccelsa, tanto da meritarsi un rinnovo fino al 2024 che sembra ormai solo una formalità. Schierati con un 3-5-2 particolarmente solido e ben organizzato in fase difensiva, gli irlandesi cercano di sfruttare un pressing costante portato da zone di campo piuttosto arretrate. In fase offensiva tendono a non sbilanciarsi troppo attaccando con pochi giocatori.

Tra i convocati di questa tornata di partite di qualificazione, Ian Baraclough ha in rosa 9 giocatori provenienti dalla Championship (la Serie B inglese), 8 della League One (la terza divisione), 3 del massimo campionato scozzese e solo 5 della Premier League. Nessuno della massima divisione locale.

Nell’ultima partita giocata, quella vinta contro la Lituania, in porta ha giocato Peacock-Farrel, portiere dello Sheffield Wedsneday, dietro a una linea a tre composta da McNair del Middlesbrough, Evans del Leicester e Cathcart del Watford di Ranieri. Sulla destra a centrocampo gioca Dallas (elemento fondamentale del Leeds di Bielsa), con McCann dei Preston North End, Davis dei Glasgow Rangers e Saville del Millwall in posizione centrale e Shane Ferguson, del Rotherham, sulla sinistra. In attacco la coppia Magennis (Hull City)-Washington (Charlton Athletic). Tra gli elementi della panchina spicca Dale Taylor, attaccante diciassettenne del Nottingham Forest. Per quanto organizzati e volenterosi non possono, onestamente, costituire un ostacolo impossibile per la nazionale campione d’Europa sempre che l’Italia torni al più presto la squadra che ha incantato un intero continente solo pochi mesi fa.

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