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Lotta alla pirateria: ecco come funzionerà la piattaforma antipezzotto e i 30 minuti per l’individuazione del responsabile

La lotta alla pirateria sportiva sta entrando in una nuova fase con l’introduzione di una piattaforma digitale anti-pezzottogestita dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom). Inizialmente prevista per l’inizio di dicembre, il suo lancio è stato posticipato a fine gennaio per una fase di test.

La piattaforma, che avrebbe dovuto essere attiva per la partita Juventus-Napoli dell’8 dicembre, è stata posticipata a fine gennaio per consentire agli Internet Service Provider (ISP) di organizzarsi e accreditarsi alla piattaforma. AgCom sta conducendo una fase di test per verificare l’efficacia dello strumento nella lotta alla pirateria.

La pirateria è un reato punito con la reclusione da uno a quattro anni e una multa da 2.500 a 15.000 euro. Tuttavia, è stata difficile da individuare e contrastare, soprattutto online.

Con la nuova piattaforma si prevedono invece tempi di azione molto brevi. Difatti il blocco degli indirizzi IP illegali condivisi sulla piattaforma previa segnalazione della Lega Calcio, dovrà avvenire entro 30 minuti dalla loro individuazione. Le forze dell’ordine dovranno essere in grado di risalire alle persone coinvolte nell’illecita fruizione dei contenuti. AgCom sta testando la piattaforma per garantire la sua efficacia, anche in caso di potenziali bug.

La piattaforma offerta dalla Lega Serie A, gestita da AgCom, migliorerà gli ordini di blocco dinamico. Questo sistema consentirà il blocco degli indirizzi IP segnalati nel ricorso e quelli successivamente segnalati dai titolari dei diritti. Le segnalazioni verranno effettuate attraverso la piattaforma, coinvolgendo anche fornitori di servizi VPN e Alternative DNS, oltre alla deindicizzazione dei nomi a dominio oggetto del blocco.

Sarà sufficiente un ricorso per stagione sportiva, e le segnalazioni riguarderanno qualsiasi nuovo indirizzo utilizzato per veicolare illecitamente i contenuti. Le segnalazioni non saranno più effettuate via PEC, ma tramite la piattaforma gestita da AgCom. Le prove degli illeciti saranno messe a disposizione di AgCom per ogni verifica necessaria.

I provider dovranno automatizzare la procedura di blocco, mentre i motori di ricerca dovranno deindicizzare tutti i nomi a dominio oggetto del blocco. Questo processo mira a rendere più efficace e automatizzato il contrasto alla pirateria sportiva.

(Fonte lalaeggepertutti.it)

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