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Lo Shakhtar non ci sta e vira al TAS contro la FIFA: danni tecnici ed’economici afflitti

La prossima settimana prenderà il via presso il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna l’esame di un caso che certamente farà giurisprudenza. E che minaccia di assestare un colpo molto serio alle finanze della Fifa.

 

A promuoverlo è lo Shakhtar Donetsk e l’oggetto è costituito dalle conseguenze dell’intervento d’urgenza che la confederazione mondiale del calcio ha effettuato nella scorsa primavera sul regolamento relativo allo status e ai trasferimenti di calciatori. L’intervento, conseguente all’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate russe, ha consegnato ai calciatori stranieri tesserati da club dei due paesi impegnati in guerra la possibilità di svincolarsi temporaneamente e accettare un ingaggio lontano dalle zone di guerra.

 

 

 

 

 

 

 

 

La norma è stata criticata soprattutto dai club russi, ma a portarla davanti al Tas è il club ucraino più importante della storia recente, che per di più si trova in piena zona di guerra. Lo Shakhtar ha fatto segnare negli anni recenti una presenza frequente in Champions League e ciò è stato possibile anche perché il club ha operato molto bene sul calciomercato estero, soprattutto quello brasiliano. Ma proprio questa ampia presenza di calciatori di nazionalità estera si è rivelata una fonte di danno dal momento in cui è stato effettuato il ritocco dei regolamenti Fifa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si è infatti scatenato un esodo di massa che oltre a danneggiare il patrimonio tecnico della squadra ne ha messo in sofferenza il valore economico. Inoltre, la possibilità garantita ai calciatori di raggiungere lo svincolo ha impedito alla società di negoziarne la cessione, ciò che almeno avrebbe messo un argine al danno tecnico e economico. Ma quale club è disposto a versare una cifra per i acquisire i diritti economici di un calciatore, se è noto che quel calciatore si svincolerà nel giro di poche settimane? Sicché è andata a finire che dal trasferimento dei suoi calciatori verso altri club lo Shakhtar non abbia percepito alcun utile. Soltanto danni tecnici e economici. A ciò vanno aggiunti i problemi derivanti dal versante opposto del calciomercato, quello in entrata. A causa del blocco delle attività e dei successivi stenti nella disputa del torneo nazionale ucraino lo Shakhtar ha dovuto affrontare una penuria di cassa che ha impedito di onorare alcune rate per il pagamento dei diritti economici di calciatori acquisiti negli anni passati.

 

 

 

 

 

 

 

Come raccontato nel corso di questi mesi dal sito The Athletic, il club ha deciso di rivolgersi al Tas per rivendicare un danno da 50 milioni di euro. Inoltre nell’articolo viene citato un caso esemplare di trasferimento che lo Shakhtar ha dovuto subire senza ricavarne alcun ritorno: quello di Manor Solomon, attaccante esterno israeliano classe 1999 passato al Fulham. Fra le due società era in piedi una trattativa, ma dopo il cambiamento dei regolamenti gli inglesi hanno approfittato della situazione per portare il calciatore a Londra in prestito e senza alcun esborso. Un effetto che evidentemente la Fifa non aveva calcolato, al momento di mettere mano al regolamento per risolvere una situazione di emergenza. E adesso questa inaccuratezza rischia di aprire le porte a una valanga di ricorsi potenzialmente devastanti in termini economici.

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