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Juventus: siamo così sicuri che sia più forte dell’anno scorso

Inutile nasconderlo! La ventata di entusiasmo che hanno portato gli acquisti di DiMaria e Pogba c’è stata e si è sentita sia negli umori della tifoseria,rinvigoriti dopo un anno a secco di vittorie,che nella stampa che ha ricominciato a parlare di grande Juve con progetti anche europei

A tutto questo si aggiunge l’onda lunga per l’acquisto di gennaio di Vlahovic che inizierà la prima stagione intera in bianconero e che potrà godere di sei mesi di vantaggio rispetto agli altri nuovi acquisti.

Ma si sa che nel calcio le cose cambiano velocemente,gli umori sono ballerini e a volte basta poco per far mutare opinioni e sentimenti.

È bastato infatti l’infortunio di Pogba e la piccola telenovela nata sulla sua operazione per instillare qualche dubbio su quella che sembrava una squadra ritornata prepotentemente sulla cresta dell’onda della Serie A

Entriamo nel dettaglio

Pogba starà fermo per circa ancora un mese. Alcuni stimano come probabile il suo rientro nel weekend del 11 settembre, ma anche li qualche dubbio rimane. Il percorso riabilitativo è atto, proprio come da definizione medica ad una terapia conservativa. Conservativo sarà quindi anche il modo in cui la Juve lo impiegherà

Calcolando la densità degli impegni e l’importanza anche delle prime partite di Champions League ( di cui non conosciamo ancora la difficoltà non essendo ancora stati sorteggiati i gironi), diventa difficile immaginare un impegno continuativo del giocatore francese anche per tutto il mese di settembre.

Se tutto va bene quindi Pogba sarebbe a disposizione della Juve in maniera totale per ottobre e la meta del mese di novembre prima dello stop mondiale

La premessa è d’obbligo: se tutto va bene. Evidente che al primo sintomo anche minimo di riacutizzarsi del problema o di un altro eventuale fastidio anche solo muscolare,sarebbe in primis il giocatore ad imporsi uno stop dal momento che tutto l’iter conservativo seguito è mirato al mondiale.

Passiamo a Chiesa. L ‘infortunio subito è stato serio. Le premesse perché rientri ai livelli di un anno fa ci sono tutte. Che lo faccia in breve tempo è difficile. Più probabile che arrivi a una situazione ottimale attraverso step di miglioramenti continui che sono però funzione del tempo che la squadra può dargli

L’impiego dell’ex Viola potrebbe quindi anche per lui essere parziale nella prima parte di campionato. Senza ricadute con una preparazione mirata non avendo il mondiale da giocare,il vero Chiesa che conosciamo si potrebbe ragionevolmente vedere nella seconda parte di stagione.

Passiamo a DiMaria. Contratto di un anno. Obiettivo dichiarato dell’argentino è il mondiale. Ultima chiamata iridata per lui. Qui abbiamo una situazione infortuni ottima! Ovvio che man mano che novembre si avvicinerà la propensione a tirare la gamba un po’ più indietro potrebbe esserci,ma questo varrà per mezza serie A e per buona parte di tutte le squadre europee.

Diverso il discorso sulla seconda parte di campionato. Pur non mettendo in nessun modo in dubbio la professionalità del giocatore è evidente che il post mondiale possa lasciare strascichi oltre che fisici anche mentali,per giocatori che hanno dato tutto con testa e gambe per l’obiettivo della loro carriera.

Una trasferta a Monza, un ottavo di Coppa Italia o le partite in casa con Lecce e Cremonese potrebbero non riuscire a caricare le batterie di un giocatore che si è appena giocato per la sua ultima volta in carriera il torneo più prestigioso della storia del calcio

Passiamo poi ad analizzare altre situazioni al contorno,ma che magari alla fine troppo contorno non sono

La difesa dell Juve dell’anno scorso aveva Bonucci Deligt e Chiellini come titolari che ruotavano in coppia, Rugani come quarto e Danilo per le emergenze. Quest’anno si sono persi Chiellini e DeLigt è entrato Bremer al suo primo anno in una big e Gatti direttamente dalla Serie B.

Rugani non sappiamo cosa farà. Non si sa eventualmente chi lo sostituirà e se sarà una soluzione migliorativa o sostitutiva. Nel complesso il reparto sembra dare qualche sicurezza in meno rispetto all’anno precedente

Centrocampo: se per Pogba vale il discorso fatto in precedenza per il resto del reparto il problema è u po’ l’assenza di personalità. Locatelli è diventato un’asse portante, ma Rabiot no. E comunque potrebbe essere ceduto. In questo caso lo sostituirebbe Paredes,giocatore interessante che potrebbe tornare utile alla squadra. Zakaria,McKennie sono alternative sfruttabili esattamente come l’anno scorso. A loro si aggiungeranno un paio di giovani promettenti fra quelli in rosa.

La sensazione è che il reparto di centrocampo senza il miglior Pogba non possa definirsi migliorato. E per competere, a bocce ferme nel mese di maggio, avremmo detto che per farlo sarebbero servito parecchio di più di un Pogba che inizia la stagione già mezzo rotto.

Per l’attacco allo stato attuale tutta la dirigenza Juve deve mettersi in ginocchio,pregare perché Vlahovic non si prenda neanche un raffreddore e nel frattempo provare a tirare fuori il jolly dal cilindro. Jolly che non siamo sicuri sia Kostic,che comunque può essere un ottima alternativa, ma che per il difficile inizio di Chiesa e il rischio di un affannoso girone di ritorno di DiMaria potrebbe anche essere richiamato ad un maggior minutaggio

La domanda a questo punto sorge spontanea. Ma se la difesa non è migliorata,il centrocampo soffre ancora delle difficoltà di continuità di Pogba e l’attacco presenta una panchina che definire corta riduttivo, come si può parlare di squadra migliorata?

La risposta starà ovviamente al campo che elaborerà i risultanti mediante la grinta,la voglia della squadra e le situazione che di volta in volta si presenteranno tenendo presente tutti i limiti che ci possono essere in queste fasi di rifondazione.

chimico, appassionato di calcio, di tattiche e statistiche

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