Cesc Fàbregas ha parlato in una lunga conferenza stampa alla vigilia della trasferta del Como contro l’Inter, quattordicesima giornata di Serie A 2025/26. Le dichiarazioni principali dello spagnolo:
“L’Inter non ha bisogno del Como per mettere paura, è una squadra fortissima, hanno giocato mille partite insieme davanti ad ottantamila persone. Noi vogliamo giocare la nostra partita, le nostre carte per provare a vincere e non vedo un’altra strada che continuare quello che stiamo facendo, andare là con la nostra ambizione e gioco.
Il gap con l’Inter? Si è ridotto poco, capisco la domanda ma non il momento di parlare di questo, umiltà, piedi per terra, continuiamo a lavorare, siamo una squadra giovane, vogliamo provare queste partite da Champions. L’attitudine dei ragazzi è importante, vediamo dove siamo in questo momento“.
L’accostamento di Fàbregas alla panchina dell’Inter: “In questo momento non mi interessa, io lavoro per il Como e mangio tutto e tutti per il Como, emozione zero; andiamo a fare una grande prestazione e continuare a crescere. L’Inter ha un grandissimo allenatore, squadra, dirigenti che conosco da prima, vado spesso a vedere partite di Champions a San Siro e imparo tantissimo da loro. Ammiro l’Inter, come giocava con Inzaghi, sanno dove sono, Bastoni e Dimarco hanno giocate tra di loro, non c’è vergogna di dire che analizziamo l’Inter“.
Il tecnico lariano ribadisce: “Mi piace preparare le partite, siamo in un contesto dove sono troppo allenatore, mi piace spendere tanto tempo con i ragazzi, fare riunioni, martellare su una cosa, siamo dentro un processo e dobbiamo crescere tanto, io giorno dopo giorno e i ragazzi, tanti hanno appena iniziato e si trovano in un altro contesto. Stiamo facendo bene, sono il primo molto contento ma non mi lascio andare, andiamo partita per partita. E’ un esame molto importante, ci saranno momenti dove dovremo gestire i momenti però niente paura, rispetto massimo e giocarcela, convinto che la squadra mi darà tutto“.
Fàbregas conclude: “L’Inter, la Roma… giocatori importanti di livello top e quando giochi, la cosa peggiore che può succedere è avere una squadra che rompe le scatole, come un insetto che dà fastidio ogni partita. Credo molto nella parola, nel convincere, non parlare solo di tattica; i 5000 tifosi a San Siro? Grazie un’altra volta, se lo meritano, proviamo a portare qualcosa in campo del loro orgoglio, i giocatori sentono l’appoggio, stanno bene, è un grande gruppo.
Dobbiamo fare quasi la partita perfetta, hanno qualità per farti uno-due gol anche non essendo al massimo.
Il 3-5-2 dell’Inter? Prima c’è la loro qualità, giocano insieme da tanti anni, poi la nostra organizzazione è importante, gestire bene le emozioni e i momenti se vogliamo essere al top level; l’ho preparata un po’ diversa, l’anno scorso è mancato un po’ di talento e qualche infortunio però una grande gara di pressione e voglia, quest’anno la squadra è più stabile e ha caratteristiche più chiara. E’ una grande opportunità per essere noi, solo così si può crescere.
Partita giusta per Morata? Speriamo, lo vedo bene, giocatore importante per noi e per quello che vedo prendo la decisione di chi gioca.
Sucic? Mi piace molto“.
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Giornalista pubblicista e laureato magistrale in “Editoria e giornalismo,” triennale in “Lingue e comunicazione”, appassionato di calcio italiano e internazionale (soprattutto Inghilterra e Spagna), tecnologia e viaggi, amante del raccontare eventi soprattutto da inviato.

