Sergio Conceicao ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della semifinale di andata di Coppa Italia del Milan contro l’Inter. Queste le sue dichiarazioni principali:
“Tante partite importanti per noi, il derby è stato importante per il contesto, l’ambiente e i momenti sono diversi, qualche giocatore differente e vediamo di fare una buona partita contro una squadra fortissima che si conosce bene, tanti anni insieme e un lavoro solido. Entriamo forte in partita e raggiungiamo quello che vogliamo, vincere“.
Su Leao e Thiaw: “Il gruppo sta bene, sono tutti disponibili. Abbiamo allenamento ancora domani, abbiamo lavorato un po’ di tattica oggi, chiaro dopo la partita sono più bravo perché si sa cosa fare e non fare, dopo la partita è sempre più facile parlare. Presentiamo un undici titolare forte e i giocatori in panchina che hanno dato una risposta fantastica quando entrano bene”.
L‘importanza della gara anche in ottica Europa: “Abbiamo questa coscienza; prima abbiamo una partita, poi non pensiamo ad altre situazioni, è la strada più corta per arrivare in Europa ma ci sono ancora partite da fare e da vincere“.
MILAN-INTER, CONCEICAO IN CONFERENZA: SECONDA PARTE
Su Santiago Gimenez: “In allenamento ha fatto un po’ di gol… Arrivare in Italia subito e tanti hanno avuto un periodo di ambientamento, assolutamente normale… poi un calo, succede a tutti i giocatori, uno dei migliori campionati al mondo con grandissimi giocatori e allenatori. Sono passato anche io in questi momenti, mi hanno chiamato “pippa”, poi “pippina” dopo il gol in Supercoppa. Vogliamo subito una risposta forte, a volte è meglio lasciare tranquilli nel loro spazio, poi i momenti cambiano“.
Il confronto tra Milan ed Inter: “Non solo quest’anno sta facendo bene; il Milan non è abituato ad essere in questa classifica, ci sono ancora tante partite da fare ma dobbiamo focalizzarci sulla partita di domani“.
Su Joao Felix: “La stessa cosa che ho detto per Santi“.
Il momento di Conceicao: “Mi piace vivere con intensità giorno per giorno e una passione incredibile per migliorare la squadra, correggere alcuni difetti che ho anche come allenatore, il mio pensiero è di migliorare, lavorare al massimo e dare tutto, come allenatore, padre, amico. Adesso non sono la persona più felice del mondo, ci sono momenti più felici, altri delusi ma per i risultati, non per la squadra“.
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Giornalista pubblicista e laureato magistrale in “Editoria e giornalismo,” triennale in “Lingue e comunicazione”, appassionato di calcio italiano e internazionale (soprattutto Inghilterra e Spagna), tecnologia e viaggi, amante del raccontare eventi soprattutto da inviato.

