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editoriali

Lazio: per la Champions servono un attaccante e un difensore

Dopo la ripresa post lockdown la Lazio non è più la stessa, sembra aver perso lo spirito battagliero che l’aveva portata a cullare il sogno scudetto.

A scombinare i piani dei biancocelesti ha contribuito senz’altro il fatto di aver perso il vantaggio di poter preparare le partite con un’intera settimana di lavoro, visto che il campionato è stato compresso con partite ogni 3 giorni, sia per chi doveva affrontare le coppe europee che per gli altri.

Proprio questo ritmo serrato e la necessità di attingere pienamente alla rosa a disposizione hanno fatto emergere i punti deboli e le carenze della banda di Inzaghi; difatti, mentre la Juventus può vantare praticamente due squadre di livello molto simile, se non identico, la Lazio ha un undici titolare di egregia qualità, soprattutto nei suoi tre tenori, ma poi non ha una panchina abbastanza lunga e di livello competitivo.

Dai risultati delle ultime partite, e in particolar modo dalla sconfitta con il Milan, è emerso chiaramente che l’anno prossimo, per affrontare al meglio una Champions attesa per molti anni, servirà almeno un altro attaccante per completare il reparto offensivo; in particolar modo servirebbe una seconda punta da alternare a Correa e che possa integrarsi bene con Immobile e Caicedo. Si era fatto il nome di Franco Vasquez, ex Palermo e in uscita dal Siviglia, ma onestamente è più un trequartista che un attaccante, pertanto non escluderei un suo arrivo non come punta ma come alternativa a Luiz Alberto.

Servirà un innesto anche nella retroguardia, dove Patric e Bastos non danno garanzie, come dimostra la figuraccia dello spagnolo contro il Lecce.

Matteo Marsella

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