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Grumentum, il Presidente Petraglia: “Retrocessione? Il calcio è governato da burocrati. Lotterò fino alla morte per i tifosi”

SuperNews ha intervistato Antonio Petraglia, presidente della Grumentum Val D’Agri, squadra di calcio di Serie D. Tra i temi discussi, la decisione da parte della Lega di decretare il “congelamento” delle classifiche con conseguente declassamento in Eccellenza di tutte le ultime quattro squadre di ogni girone. Tra i club coinvolti, anche il Grumentum Val D’Agri, realtà emergente del calcio lucano. Petraglia è intervenuto ai microfoni della nostra redazione per ricostruire i concitati avvenimenti che sono accaduti dallo scorso 22 maggio ad oggi, e si dice pronto a dare battaglia nel caso vengano violati i diritti sportivi faticosamente acquisiti fino ad oggi.

Buongiorno Presidente. Innanzitutto, volevo chiederle con quale spirito siete arrivati alla riunione del 22 maggio scorso: cosa vi era stato promesso inizialmente dalla LND in tema di retrocessioni, e qual è stata la reazione in seguito alle decisioni prese?
“Parto col dirle che a noi è successa una cosa molto singolare: siamo arrivati al consiglio di Lega senza che nessun Presidente sia stato interpellato. Nessuno ci ha mai detto nulla. Io, nonostante se ne dicessero di tutti i colori prima del Consiglio, mi ero abbastanza tranquillizzato. Lo stesso Presidente Sibilia, con le sue dichiarazioni, aveva rassicurato tutti alla vigilia dicendo che potevamo stare tranquilli e che, tenendo conto dell’emergenza sanitaria, ci sarebbe stato unatteggiamento non afflittivo nei nostri confronti. Ero abbastanza tranquillo, perché una logica di ragionevolezza, da “casalinga di Voghera”, avrebbe indotto chiunque a pensare ‘figuriamoci se retrocedono qualcuno’”.

Anche perché, come lei ha giustamente sottolineato in altre interviste, il regolamento prevede che le retrocessioni debbano avvenire “sul campo”, a campionato regolarmente concluso:
“Esatto. La nostra situazione, poi, è abbastanza particolare. Noi, prima della sospensione, eravamo in lizza per non retrocedere, perché stavamo acquisendo sul campo il diritto a disputare i playout, dunque ce la potevamo giocare tranquillamente. E che cosa fanno questi signori, invece? Mentre in serie C c’è un percorso che prevede la possibilità di salvarsi, prospettando i playout, da noi interrompono il campionato improvvisamente, anche se in realtà ci hanno tenuto sospesi per due mesi e mezzo, e poi decidono, “cotto e mangiato”, in questa assemblea la massima afflizione, cioè: non si può giocare, causa Covid19, e si fanno pagare i danni della pandemia alle Società che avrebbero anche potuto giocarsela. Non è una decisione da uomini di sport, anche perché in tutta Europa nessuno retrocede, nel dilettantismo e nel professionismo. Ci sono alcune Nazioni in cui si gioca, come Germania, Spagna e Italia ad esempio, in cui sarà il campo a parlare. Se sei costretto ad interrompere il campionato, non per causa mia, come fai a retrocedermi? Io sono un giurista, ma questa è roba da Corte Europea dei diritti dell’uomo. Ripeto che in nessun campionato si è deciso di retrocedere le squadre, l’unica eccezione è la Francia, dove comunque non sono state retrocesse tutte. Comunque sia, a meno che non vi sia un distacco abissale, per cui tu sia spacciato, devono darti la possibilità di giocartela sul campo. In tutta Europa non si retrocede. Solo Sibilia ha voluto regalarci questa perla esegetica:“Bisogna applicare il regolamento”. Questo lo vedremo nei tribunali, comunque. E lo ripeto: quella presa dalla LND non è una decisione da uomini di sport, nè tantomeno una decisione che si adegua alle esigenze del dilettantismo. Invece di darci una mano, ci hanno precipitati. E mi riferisco soprattutto alle Società del Nord che, tra l’altro, non hanno giocato 11-12 partite, una quantità notevole di gare. Quelle sono società che hanno sofferto, hanno avuto morti, hanno avuto drammi. Il titolo della Serie D sarebbe stato per loro uno sprone al fine di continuare la propria attività sportiva. Grazie a questa decisione “cervellotica” parecchie Società rischiano di non iscriversi ai campionati il prossimo anno”.

Qualora dovesse verificasse la retrocessione della Sua Val D’Agri, si ritirerebbe dal mondo del calcio?
Dipenderà dagli stati d’animo del momento. La decisione presa dalla LND è stata davvero inattesa. Vuole sapere come ho appreso la notizia della retrocessione di quella che io chiamo la mia “creatura”, il Grumentum Val D’Agri che, dopo mia figlia, è per me la cosa più preziosa? Ero sul letto, mi stavo appisolando. Ho preso in mano il telefonino, sono andato su Facebook, e mi sono trovato una notizia sparata: “Proposta di retrocessione delle ultime quattro Società…” e vedo il mio Grumentum. Non ti nascondo che ho avuto un senso di vertigine, di svenimento e, quando mi sono ripreso, anche una mezza lacrima. Ho ripensato a mio padre, che pure avevo coinvolto in questa avventura. Ho pensato a un altro dirigente, Nicola Leone, che pure è andato via, il quale mi diceva ‘Antonello – come qui tutti in paese mi chiamano – Tu con questa squadra, che coinvolge il nostro territorio, e che tu hai portato in Eccellenza, mi hai fatto tornare a vivere. Io lo faccio per me, ma anche perché in Val D’Agri si era creato un insieme di persone entusiaste di questa iniziativa. Quando ho appreso la notizia, inizialmente ho pensato: “Sono cinque anni che sto facendo l’andirivieni Roma, (dove risiede ed esercita l’avvocatura), alta Val D’Agri. Ho fatto circa 500.000 chilometri, ma non mi sono pesati, nonostante qualche acciacco artritico cominci a farsi sentire (ride ndr). Ma è comunque un’esperienza bellissima. Mi sono chiesto: ma chi me la fa fare? Se questi sono i trattamenti e se adoperano questa logica da ragionieri, da impiegati da catasto, questa logica da burocrati, ma io che ci faccio in questo mondo? L’Italia è già piena di burocrazia, di regole e clausole. Hanno fatto retrocedere, e morire, tante Società per questo. Io ho parlato come rappresentante di questo comitato, carica che mi ha permesso di ascoltare tante storie belle. La perdita del titolo di Serie D sarà una mazzata per tante Società. Tornando alla domanda: al momento ogni scenario è aperto. Se dovessero confermare tale decisione? Allo stato attuale, non so quale sarebbe il mio pensiero. Sicuramente non finisce qua: se la Federcalcio fa una cosa del genere ci troveremmo dinnanzi ad un atto che io definisco arrogante. Sarebbe la dimostrazione che il “Palazzo” è autoreferenziale, e allora dovremo andare dinnanzi agli avvocati. Io, che qualcuno afferma sia un buon avvocato, mi circonderò dei migliori giuristi e costituzionalisti e faremo saltare tutto”.

Ora vorrei parlare di Lorenzo Cavaliere, a cui è interessato il Cittadella. Crede che Lorenzo sia già pronto per un salto di categoria così importante?
“Assolutamente sì. Lorenzo è pronto. Bravo, giovane, serio, in campo e fuori. Un ragazzo dedito al sacrificio, sobrio e misurato. Penso che abbia già tutti i requisiti per puntare in alto. Credo che quest’esperienza gli abbia fatto bene. Gli avrebbe fatto ancora meglio se fosse riuscito a concluderla, ma purtroppo le cose sono andate diversamente. Noi, però, non abbiamo solo Cavaliere. Abbiamo allestito un parco under con molti giocatori giovani che potrebbero puntare anche ad una carriera nel professionismo”.

Vivendo lei a Roma, mi chiedo se abbia avuto modo di parlare con qualcuno della Società, con mister Finamore…
“Assolutamente sì. Con Finamore sono in costante contatto. Ci sentiamo e commentiamo le note vicende che ci stanno coinvolgendo e addolorando tutti. Anche perché il mio Grumentum non ha affatto demeritato, nonostante fosse considerata una sorta di “Cenerentola”. Avevamo trovato la quadra giusta, superate le prime difficoltà fisiologiche dovute all’adattamento ad un girone ostico come quello H di Serie D, ritenuto quest’anno tra i migliori della storia. Il mio Grumentum ha fatto comunque una bellissima figura grazie a staff tecnici, a calciatori, ai tifosi. Per loro mi dispiace particolarmente perché ci hanno sempre seguito, mi hanno sempre seguito, con cui ci siamo emozionati, abbracciati, abbiamo pianto. Sono le emozioni che regala il calcio. Ed è soprattutto per i tifosi che combatterò per conservare il titolo della Serie D che avevamo meritatamente conquistato sul campo, con il meraviglioso triplete della stagione passata”.

In conclusione: crede si sarebbe potuto fare di più, da parte delle istituzioni, per favorire la ripresa dei campionati anche in Serie D?
“Questo lo vedremo. Il Governo ha stanziato 400 milioni per il calcio. Bisognerà vedere come verranno ripartiti. credo che il Governo dovrebbe aiutare le Società in tanti modi: per quanto riguarda le iscrizioni, gli organici, le attrezzature. Io credo che, dall’anno prossimo, verranno varati protocolli rigorosi per garantire alle Società di riprendere le attività in piena sicurezza. Non saranno certo protocolli omologati a quelli del professionismo, anche perché, mi auguro, però, che quando ci sarà la ripresa del campionato questo Virus sarà andato via”.

INTERVISTA INTEGRALE SU: https://news.superscommesse.it/calcio/2020/05/grumentum-petraglia-a-sn-retrocessione-il-calcio-e-governato-da-burocrati-lottero-fino-alla-morte-per-i-tifosi-398315/

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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