Connect with us

home

Come cambieranno gli stadi dopo il Coronavirus

Termoscanner, mascherine e capienze ridotte: sono al vaglio diverse misure per garantire la salute degli spettatori quando gli impianti riapriranno: forse tra un anno e mezzo.

In attesa di capire se, quando e come riprendere i campionati e le coppe, il calcio europeo comincia a pensare al futuro. Appare ormai evidente come la convivenza con il Covid-19 sarà uno dei grandi temi, all’interno del quale adattarsi, non solo per lo sport in generale, ma a livello globale.

Il rischio concreto è che gli stadi restino chiusi per un anno e mezzo. E quando riapriranno, nulla sarà come prima. Secondo l’architetto Mark Fenwick, che ha progettato anche 3 degli 8 impianti per i Mondiali in Qatar del 2022, le nuove strutture dovranno garantire diversi dispositivi per la salvaguardia della salute degli spettatori. In primis, la distanza di sicurezza tra gli spettatori, con ingressi e uscite scaglionati, orari diversi e capienze ridotte; l’utilizzo dei termoscanner, per controllare la temperatura di chiunque entri allo stadio; l’obbligo delle mascherine. Inoltre, ogni tifoso (compresi gli ultras) dovrà seguire la partita seduto. Insomma, una serie di misure che potrebbero che ha una finalità ben precisa: prevenire lo scoppio di nuovi focolai da Coronavirus.

Una celebre frase del film Febbre a 90 riferendosi al ruolo del tifoso diceva: “perchè sei stato decisivo come e quanto i giocatori, e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio”. Proprio per questo, in attesa di tornare ad una lenta e graduale normalità, l’alternativa di giocare per un tempo imprecisato ma sicuramente non breve le partite di ogni competizione a porte chiuse, difficilmente susciterà mai grande entusiasmo.

Click to comment

Rispondi

Seguici su Facebook!

RSS Brevi Sport

Collabora con noi

RSS Dal mondo

More in home

Scopri di più da MomentidiCalcio.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere