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De Laurentiis: “Arrivammo 2° anche con Mazzarri. Tifosi, venite a Dimaro! Se vinciamo le 2 partite dirò che ci hanno rubato lo Scudetto”

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a Castelvolturno, ha presentato il ritiro estivo.

Noi abbiamo anche un piede in Cina, un albergo a 12 piani e 5 stelle, uno stadio da 60 mila posti. Sono molto propositivi ma sono lunghi nel realizzare le promesse. Noi aspettiamo, ma se abbiamo una possibilità cinese noi anticiperemo il ritiro iniziando in Cina, poi andando in Trentino. Noi non siamo disponibili a fare da attrazioni alla Charlie Stillitano. È vero che i soldi sono importanti, ma lo sport poi ne risente. Noi siamo un’industria e come tale dobbiamo ragionare, rimanere in Europa è fondamentale. Il 4 di agosto abbiamo una prima vera partita importante, contro una delle due finaliste di Champions League, il Liverpool. Però io invito le famiglie a venire a Dimaro, in Trentino“.

Ancora De Laurentiis:

A me piacerebbe avere due tipi di giornali, uno a uso e consumo delle televisioni, l’altro del web. Le notizie sono sempre le stesse, meglio darle corrette che inventarsi dei film per cercare di indovinare quello che poi terremo comunque segreto. Bisogna cercare di fare un bellissimo editoriale giornaliero audiovisuale, in modo da gestire per il web. Così nessuno si arrabbia, nessuno si inquieta, tutti hanno un mare di notizie in più”.

Su Dimaro. “Lo stadio vorremmo portarlo da 1200 posti a 3-4 mila, sarebbe importante per noi se dovessimo restare altri cinque anni. Far sedere i bambini e spiegargli come sta giocando quella squadra può essere molto interessante”.

Su Sarri. “Auguriamoci che rimanga, nutro meno dubbi di te. Non posso costringere le persone con la forza. Noi abbiamo un appuntamento settimana prossima, lui ora deve preparare la partita fuori casa. Io sono sereno, tranquillo, non preoccupato. Sarri l’ho scelto io, contro il parere di tutti, tra l’altro. O tra i dubbi. Credo che abbia fatto tre anni importanti, ma c’è sempre uno scambio e una reciprocità. Non credo che lui possa lamentarsi. Ha un tipo di allenamento molto stressante, un gioco particolare, tutti quanti gliene siamo grati”.

Sul mercato. “Se vanno via tutti vuol dire che incassiamo un miliardo e ognuno per conto suo. Il progetto Napoli continuerà. Alla grande”.

Sui rapporti con gli altri allenatori. “Noi vincevamo anche prima, con giocatori di minor livello e con un monte salariale di un terzo o un quarto siamo arrivati secondi con Mazzarri. Lui e Benitez non se ne sono andati via per brutti rapporti con me, Mazzarri voleva andare alla Juve dopo due anni, l’ho fatto rimanere per altri due. Dopo quattro anni un progetto si può anche chiudere. E ho detto può, non “deve”. Lo spagnolo aveva un contratto annuale con opzione per il secondo anno, che lui pensava non avessi esercitato, tanto che ebbe problemi con la moglie. Noi siamo arrivati quinti e non terzi per qualche errore sbagliato. Non è che abbiamo fatto male. Tutte le pedine in campo sono andate bene, la società è portante in ogni attività: il produttore è più importante del regista. Noi cerchiamo di condurre l’azienda nel miglior modo possibile”.

Ancora su Sarri. “Visto che abbiamo investito su di lui, ci auguriamo che rimanga. Non è una questione di soldi, alle volte possiamo prendere giocatori da altre squadre blasonate e farli rendere. Basti pensare a Callejon, che ha fatto moltissimi gol al primo anno. Napoli è una città complicatissima, con delle situazioni ambientali e con discutibili gestioni locali. Auricchio ci ha detto che voleva fare lavori a settembre-ottobre, chiudendoci settori durante la Champions League. I lavori devono iniziare il 21 maggio. Io tento di essere il meno invadente possibile, c’è un momento in cui bisogna parlare, c’è stato a gennaio e si ripresenterà settimana prossima”.

Sul progetto. “Che ho fatto io per 14 anni? L’ho portato avanti con un certo ardore, con capacità, oppure no? Io ho scelto Sarri, ho rischiato. Mi hanno messo i manifesti per Napoli che dicevano “cretino hai preso Sarri”, io sono stato zitto. Poi c’è stata una cavalcata eccezionale. Non siamo riusciti a essere continuativi perché sapevamo che, senza una gestione in un certo modo, dovendo fare un preliminare potevamo finire la benzina a marzo-aprile”.

Sullo Scudetto. “Vediamo se vinciamo le prossime due domeniche, a quel punto possiamo fare i calcoli sui possibili otto punti in più. A quel punto potremo dire “strunz” a chi ha creato questo casino, di modo che l’anno prossimo questo “strunz” non lo crei. A un certo punto, se manteniamo la distanza di sei punti dalla Juventus, se ci sono stati rubati otto punti io dichiaro che lo Scudetto è del Napoli. Qualcuno ci ha levato lo Scudetto, a quel punto. Il mancato utilizzo del Var, il comportamento discutibile della classe arbitrale. Oppure vogliamo sempre dire le cose come non stanno per paura? C’è questa collettività silente che permette che ci siano mafia, camorra, ndrangheta, sacra corona unita. È il paese più inquinato al mondo. Colpa nostra, però.”

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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