Si è improvvisamente incrinato il rapporto tra Sarri e Lotito. Le parole del tecnico della Lazio nel post partita di Firenze , che ha sottolineato l’inadeguatezza della squadra per sostenere quattro competizioni, e la risposta del presidente, arrivata a distanza di due giorni, sono il segnale che da qualche tempo la stima reciproca sul lavoro sta venendo meno.
GIUDIZI MUTATI E ARIA DI DIVORZIO
Lotito fino a poche settimane fa aveva sempre difeso il tecnico, apprezzandone le sue qualità per il lavoro sul campo. “Un maestro di calcio”, lo definiva fino a dieci giorni fa il numero uno del club. Le rimonte subite contro il Bologna all’Olimpico e domenica scorsa con la Fiorentina, con in mezzo la prestazione non brillante, seppur vittoriosa, col Torino, hanno cambiato le carte in tavola. I biancocelesti sono scivolati a -8 dal quarto posto e il presidente vuole che la squadra e il tecnico si assumano tutte le responsabilità del caso.
Sotto accusa da parte della dirigenza in buona sostanza c’è la gestione che l’allenatore sta facendo delle risorse messe a disposizione. Dal canto suo però Sarri ha specificato: “Avevo chiesto A e mi trovo a lavorare con C e D”. Poi però in conferenza stampa ha rivendicato che “negli ultimi anni la Lazio è sfuggita di mano a molti. Non è capitato spesso di stare dentro tre competizioni a febbraio”. L’aria di divorzio in ogni caso la percepisce anche lui stesso, inutile nasconderlo.
Ha aggiunto il tecnico toscano prima di chiudere la conferenza “Questa è una squadra a rischio come livello di mentalità, perché ha sempre fatto fatica. Io sto cercando di cambiarla la mentalità. Se la cambierà la squadra allora poi si potrà ignorare quello che succede nell’ambiente che la circonda.

