Luci a San Siro.
Così Roberto Vecchioni cantava nel 1971 del suo amore andato e che non tornerà più usando la metafora delle luci dello stadio che una volta spente lasciano solo la malinconia di un qualcosa di passato.
Momenti di grande pathos emozionale che hanno fatto sognare e cantare migliaia di innamorati.
Ma volendo essere più prosaici, oggi in tempi di crisi energetica sappiamo anche perfettamente quanto costano quelle luci.
Sulle pagine del Corriere della Sera di Milano, infatti è stata riportato oggi uno studio del Wall Street Journal secondo cui un impianto sportive delle dimensioni del Meazza durante una partita in notturna consuma in media 25 mila kWh, di cui il 40% per le luci tra fari, tabellone del punteggio e cartelloni pubblicitari. Se venisse applicata l’attuale tariffa serale del mercato energetico tutelato (0,491 euro/kWh), la spesa complessiva ammonterebbe a 12.275 euro, cifra alla quale poi si dovrebbero anche aggiungere quelli che sono i costi del gas per il riscaldamento di spogliatoi e aree ristorazione.
Non molto tempo fa infatti, anche la Lega Serie A era intervenuta con la decisione di ridurre i tempi di illuminazione negli stadi garantendo la piena accensione per un massimo di quattro ore. Per quanto riguarda le partite in notturna, le luci si avviano novanta minuti prima del fischio di inizio, tempistica che si riduce a sessanta minuti se l’incontro si disputa di giorno.
«Si tratta di un primo passo, dobbiamo essere un esempio virtuoso in un momento di crisi – aveva spiegato la decisione il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini -. Siamo al lavoro per realizzare quanto prima progetti di efficientamento energetico. In Italia gli impianti possono diventare anche modelli di sostenibilità ambientale oltre che strumenti di riqualificazione urbana».
Le luci a San Siro costano quindi circa 12mila euro a partita.
Chissà cosa ne pensa Roberto Vecchioni
chimico, appassionato di calcio, di tattiche e statistiche

