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Gianni Rivera, dalla nazionale alla carriera in politica

Rivera debuttò con la maglia della nazionale giovanile il 9 marzo 1960, in una gara amichevole contro la Svizzera segnando due reti.


Disputò altre otto partite e ancora un’altra nella formazione B.

Il 13 maggio 1962, a 18 anni, in un’amichevole contro il Belgio, vinta a Bruxelles per 3-1.

Collezionò in totale 60 presenze quattro da capitano.


Il suo rapporto con la nazionale fu turbolento.

Al campionato del mondo 1962 disputò solamente la partita inaugurale contro la Germania Ovest.

Al campionato del mondo 1966 la nazionale incappò nella storica sconfitta contro la Corea del Nord e Rivera non rientrò nelle tattiche del Ferruccio Valcareggi.


Al campionato del mondo 1970 risale un celebre dualismo con Sandro Mazzola, che caratterizzò il percorso della spedizione azzurra.

Fece il suo tardivo ingresso nella finale, quando il risultato era ormai favorevole al Brasile.

Rivera era stato uno dei protagonisti della storica semifinale contro la Germania Ovest. Segnò il definitivo 4-3 dopo una veloce azione corale.


Il 14 novembre 1973 Rivera prese parte alla prima vittoria degli azzurri in casa dell’Inghilterra.

L’anno successivo disputò la sua ultima gara in nazionale, al campionato del mondo 1974, contro l’Argentina.



Lo stesso giorno del ritiro di Rivera da calciatore, il presidente del Milan Felice Colombo ne annunciò la nomina a vicepresidente che mantenne fino al 1986.


Nella stagione 1979-1980 il Milan venne prematuramente eliminato dalla Coppa dei Campioni.

Ci fu lo scandalo del “Totonero”, il presidente Colombo rimase coinvolto in prima persona e la squadra rossonera fu retrocessa in Serie B per giudizio sportivo.


Rivera mantenne la vicepresidenza con l’arrivo di Giuseppe Farina, nel 1982.

La squadra risalì in Serie A, ma finì in dissesto economico e venne rilevato da Silvio Berlusconi .

L’ex capitano rossonero rimase in società ancora per un breve periodo, per poi lasciare la carica a ventisei anni dall’arrivo al Milan.

Nella stagione 1985-86 diede il nome a un marchio sportivo che fu sponsor tecnico del Milan.


Nel 2010 fu chiamato dal presidente Giancarlo Abete come presidente del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC.

In questo ruolo introdusse l’autoarbitraggio nelle partite dei Pulcini.

Nel 2013 passò alla guida del Settore Tecnico di Coverciano.


Il 23 ottobre 2017, a 74 anni, iniziò il corso allenatori per il conseguimento del patentino UEFA A.


Nel 1987 Rivera ricevette la proposta, da parte di Giovanni Goria e di Bruno Tabacci, di candidarsi alla Camera dei deputati per le elezioni politiche di quell’anno nelle file della Democrazia Cristriana.

Risultò eletto per la circoscrizione Milano-Pavia, venendo riconfermato nella successiva tornata elettorale (1992).

Fu rieletto ancora nel 1994 nella lista del Patto Segniin Puglia.

Nel 1996 per la lista uninominale dell’Ulivo nel collegio Novi-Tortona.


Nel corso della legislatura aveva lasciato il movimento di Segni dapprima per Rinnovamento Italiano e poi per i Democratici di Romano Prodi, coi quali confluì in seguito nella Margherita.

Fu Sottosegretario alla Difesa per i governi Prodi I, D’Alema I e II e Amato II.

Nel 2001 fu candidato nel collegio di Milano ma non risultando eletto, accettò la proposta di consigliere per le politiche sportive del Comune di Roma.

Nel 2005 subentrò a Mercedes Bresso, eletta presidente della Regione Piemonte, come deputato del Parlamento europeo.

Fece parte del gruppo dei Non iscritti, per aderire poi nel 2008 al movimento politico centrista della Rosa per l’Italia.

Alle elezioni europee del 2009 si ricandida, nelle file dell’UDC nella circoscrizione Centro.


In occasione delle elezioni amministrative del 2011 sostenne a Milano il candidato sindaco di centro-destra Letizia Moratti, presentandosi come capolista della lista “Unione Italiana-Librandi.


Nel 2013 si è candidato infine alle elezioni politiche per il Senato nelle liste del Centro Democratico di Bruno Tabacci.

Il risultato del partito in Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia non gli ha consentito di ottenere un seggio all’assemblea di Palazzo Madama.


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