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Accade oggi, nel 1943 il 18 agosto nasce Gianni Rivera

Gianni Rivera, all’anagrafe Giovanni Rivera nasce ad Alessandria, 18 agosto 1943.

E’un ex politico e ed ex centrocampista.

Campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970 con la nazionale italiana.


Con le giovanili dell’Alessandria Rivera partecipò al torneo Federati, mettendosi in mostra ed impressionando Silvio Piola.


Nell’aprile 1958 l’allenatore della Franco Pedroni, decise di testarlo, schierandolo tra i titolari in un’amichevole contro la formazione svedese dell’AIK. Rivera, quattordicenne, superò la prova, segnando anche una rete.

Nella stagione successiva fu fatto giocare in prima squadra nel campionato nazionale.


Fu sempre Pedroni, ex calciatore del Milan, a segnalarlo tempestivamente a Viani, che gli fece sostenere un positivo provino con Schiaffino a Linate.

I rossoneri, che ne acquisirono la comproprietà nel 1959, lasciandolo all’Alessandria.


La squadra grigia retrocesse in B.


In giugno il Milan riscattò la metà del giovane calciatore.


Nel campionato 1961-1962 Rivera si risultò decisivo per la vittoria dello scudetto, collocato alle spalle degli attaccanti.


A lanciarlo a livello internazionale furono le prime convocazioni nella nazionale maggiore, datate 1962, e la vittoria del Milan in Coppa dei Campioni nel 1963.

I rossoneri rimontarono il Benfica andando a rete due volte, in contropiede, su rilanci di Rivera.

Al termine di quell’anno risultò il secondo calciatore più votato all’elezione del Pallone d’oro 1963.



Dopo la vittoria del 1963 in autunno i rossoneri persero la Coppa Intercontinentale contro il Santos.


Nel campionato 1964-1965 la squadra perse lo scudetto lasciandosi rimontare sette punti dall’Inter.

Tra il 1965 e il 1967, non andò oltre posizioni di metà classifica.

Nel 1966-1967 indossò per la prima volta la fascia di capitano e segnò dodici reti, record personale fino a quel momento.


Nel 1967 divenne presidente il giovane Franco Carraro.

Rivera fu chiamato a sostenere un attacco formato da Hamrin, Sormani e dal giovane Pierino Prati, capocannoniere al debutto in A, con cui trovò un’ottima intesa.

Al contempo segnò undici gol e contribuì in maniera decisiva alla vittoria dello scudetto 1967-1968.


L’anno succesivo fu tra i protagonisti della finale di Coppa dei Campioni, vinta per 4-1 contro l’Ajax.

In ottobre il Milan vinse anche l’intercontinentale.



Il 22 dicembre 1969 Rivera diventò il primo calciatore italiano non oriundo a essere premiato col Pallone d’Oro.

Batté il secondo classificato, Gigi Riva, per quattro voti.


Gli anni successivi furono più turbolenti e il Milan seguirono tre secondi posti.

Nel 1973 il Milan vinse comunque la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia. Rivera si laureò capocannoniere con 17 reti assieme ai centravanti Pulici e Savoldi.


A partire dalla stagione 1973-1974 s’incrinò il rapporto con il presidente del Milan Albino Buticchi.

Nel maggio 1975 Rivera arrivò ad annunciare il proprio ritiro dall’attività agonistica e a rilevare la società nel settembre successivo per interposta persona.

Con Rocco nuovamente in panchina e una proprietà a lui congeniale, ritornò al calcio giocato nel novembre 1975.


L’allontanamento di Buticchi ebbe conseguenze sulla stabilità della società, il Milan arrivò a rischiare la retrocessione in Serie B nel 1976-1977.

Rivera andò a far parte con Fabio Capello il centrocampo centrale, poco rapido perché ultretrentenni venendo facilmente sopraffatti dagli avversari.

Al termine della stagione Rivera alzò la sua terza Coppa Italia.

Nella stagione 1978-1979; l’allenatore Nils Liedholm lo riportò sulla trequarti.

Il titolo arrivò in modo inaspettato e Rivera celebrò le 500 presenze in Serie A col Milan.


Al termine della stagione, e dopo una breve tournée sudamericana si ritirò, il 20 giugno 1979.

L’ultima partita ufficiale fu Lazio-Milan del 13 Maggio 1979, sua 501esima presenza in Serie A.

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