Fa da eco il New York Times che svela fonti di intelligence.
Parliamo del New York Times, in particolare un suo articolo cita rapporti di intelligence «considerati credibili dai funzionari di Biden». L’invasione dell’Ucraina potrebbe essere stata rimandata a causa delle Olimpiadi Invernali di Pechino. Una richiesta promossa dal governo cinese per non distogliere l’attenzione mediatica dai Giochi. Il 4 febbraio c’è stato un incontro tra Xi Jinping e Putin, ma non c’è certezza in merito ai punti discussi dai due leader. In ogni caso, i rapporti citati dal NYT spiegano che alcuni alti funzionari cinesi erano già a conoscenza del programma militare russo. Dopo l’incontro tra Xi Jinping e Putin, i due Paesi hanno rilasciato un comunicato congiunto in cui spiegavano che la loro partnership «non aveva limiti», e in cui denunciavano l’allargamento della Nato e preannunciavano l’instaurazione di «un nuovo ordine globale con una vera democrazia».
Su richiesta diretta del quotidiano di New York, l’Ambasciata cinese nega: «Queste affermazioni sono speculazioni senza alcuna base e tendono a incolpare e diffamare la Cina». Il quotidiano americano ricorda come la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi si sia tenuta il 20 febbraio, esattamente il giorno prima della penetrazione delle truppe russe in un’area dell’Ucraina orientale controllata dai ribelli separatisti. Quattro giorni dopo è iniziata l’invasione su larga scala e sono partiti i bombardamenti su diverse città. «Ripercorrendo questa scansione temporale degli eventi», scrive il NYT, «è difficile credere che si tratti di una semplice coincidenza. Anche perché quest’inverno la Russia ha spostato diverse unità militari dalla sua parte orientale, al confine con la Cina, verso Ucraina e Bielorussia: si tratta di movimenti che, in qualche modo, confermano l’esistenza di un alto livello di fiducia tra i governi di Mosca e Pechino». Queste sensazioni sarebbero confermate anche da altri rapporti di intelligence, per esempio quelli redatti da Londra: per provare a superare le sanzioni economiche che sarebbero state comminate dalla comunità internazionale, Putin aveva tutto l’interesse a non indispettire Xi Jinping, e allora avrebbe aspettato prima di dare gli ordini che poi hanno portato all’inizio della guerra.
Alcuni punti, effettivamente, sono da tenere in considerazione. Probabilmente parliamo del primo conflitto della storia ad essere raccontato “minuto per minuto” come davvero fosse un evento sportivo. Inoltre c’è da dire che gli USA tutto sono tranne che spettatotori disinteressati e, notizie del genere che forniscono ulteriore fonte di destabilizzazione nei paesi già citati, diciamo che vengono promosse, dal caporedattore in su, con molta facilità.
Infine i nostri media nazionali, praticamente tutti, radio, giornali e tv, sotto certi punti di vista sono arrivati a livelli di disinformazione mai toccati in precedenza.
Non hanno neppure creato dei falsi, hanno semplicemente detto delle falsità, ma talmente macroscopiche che non è semplice trovare esempi simili in passato. Non si sono neppure curati di offuscare le loro falsità.
Hanno semplicemente mandato in onda immagini e video che nulla avevano a che fare con il conflitto spacciandole per immagini e video attuali e reali, e naturalmente tutto questo solo a danno della Russia. Il culmine è stato raggiunto dal TG1 e dal TG2, oltre che dalla trasmissione Anni 20, dove sono stati mandati dei filmati di videogiochi spacciandole per “una pioggia di missili russi sul cielo ucraino”. Viene pubblicato, poi, un video di un carro armato che schiaccia un’auto facendolo passare per un carro armato russo in terra ucraina, nella realtà quel video si riferisce ad un fatto accaduto nel 2014, oltretutto il carro armato in questione è ucraino e non russo.
Ma a dirla tutta, effettivamente, il problema riguarda anche i media internazionali. Sui maggiori canali d’informazione internazionali troviamo giornalisti con elmetto e giubotto anti proiettile per far credere di essere in prima linea, mentre alle loro spalle distinte signore di mezza età si fanno fotografare e passeggiano con le buste regalo.
Chiariamo che qui non si sostiene che non ci sia in atto una invasione dei russi in terra ucraina, solamente che la comunicazione che ci viene fornita dai media internazionali, è totalmente distorta.
Ad esserlo è la narrazione di questo conflitto, spesso parziale anche nelle verità, presentando il tutto come puntini distinti, casuali spostando l’attenzione dal quadro generale e più ampio al singolo episodio quotidiano di “conflitto”.
In questo scenario non è facile districarsi, quindi, e per trovare la verità forse l’unico modo è andare indietro di 2500 anni. “La prima vittima della guerra è la verità”, la frase viene attribuita ad Eschilo, ma è attualissima. Le verità non hanno tempo, sono eterne.
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