Coppe Europee
Lazio e Roma e i “generali” Sarri e Mourinho: due “macchine” perfette
Due nuovi allenatori per la Lazio e per la Roma. Due club storici che hanno voglia di calcio come pochi, e due rose di grande livello che cercano continuità. La situazione delle due romane sembra molto simile per certi aspetti, condividendo la totale fiducia nei rispettivi tecnici, portatori di due idee di calcio distinte, ma ugualmente vincenti. Sarri dopotutto, è stato il primo e unico italiano ad aver vinto l’Europa League, mentre Mourinho è attualmente l’ultimo allenatore ad aver vinto un trofeo internazionale con una squadra italiana.
Gli ultimi due allenatori vincenti in Europa nel nostro campionato
Gli esperti che lavorano ai pronostici delle scommesse sul calcio, prendono molto in considerazione i vari cambiamenti che avvengono nelle squadre a seguito delle campagne acquisti. Non dimentichiamo infatti che il Manchester United è stato più presente nella lista delle migliori 3 quote per vincere i tornei da quando CR7 è entrato nel club inglese e lo stesso è successo al PSG da quando vi è approdato Lionel Messi. Stessa cosa accade per la Serie A italiana: l’Inter, ad esempio, ha perso Conte, Lukaku e Hakimi, ma ha trovato Simone Inzaghi, Dzeko e Correa.
Nonostante questa situazione di grandi cambiamenti, il torneo si è maggiormente livellato con Roma, Lazio e Napoli che sembrano ora essere pronte per correre con Atalanta, Inter e Milan.Le due squadre capitoline vengono da un’annata sottotono per entrambe, e l’arrivo di due tecnici del calibro di Sarri, vincitore dell’Europa League nel 2018-2019 con il Chelsea, e di Mourinho, vincitore anche lui della stessa competizione nel 2017-2018 con il Manchester United, può rafforzare la mentalità vincente dei due gruppi.
Lazio e Roma: il feeling con la squadra come elemento fondamentale
Roma ha abbracciato due allenatori molto diversi fra loro. Mourinho e Sarri hanno anche un percorso professionale completamente differente: l’allenatore della Lazio ha operato in tutte le categorie del calcio italiano, interregionale inclusa; inoltre il portoghese è un grande stratega anche nella comunicazione con i media, giocando fra pressione e provocazione, mentre Sarri rappresenta più l’allenatore vecchio stampo. Entrambi, però, hanno un elemento in comune, che è la chiave di volta per il funzionamento delle rispettive “macchine”: il feeling con i calciatori. Il modo di giocare dei due “generali” della panchina, sebbene differenti, richiede ai propri ragazzi un grande sforzo fisico, oltre che una grande abnegazione e applicazione dei concetti. Vien da sé che il rapporto con i gli atleti dei due team, diventa fondamentale, ed è questo il potenziale segreto per il successo dei due club.
Roma e Lazio hanno due organici di primo livello, e con le partenze di Ronaldo e Lukaku, la corsa sulla Juventus di Allegri e l’Inter di Simone Inzaghi, è ad oggi, più che possibile. I due allenatori hanno dimostrato di essere vincenti e se le due rose seguiranno con professionalità i dogmi di Mourinho e Sarri, la lotta per lo scudetto si potrebbe realmente allargare a cinque squadre, tra le papabili vincitrici. Alla Roma, così come alla Lazio, negli anni è mancata una forza mentale da cui attingere nei momenti cruciali del campionato: ricordiamo nella stagione 2019-2020 la Lazio era addirittura prima alla ripresa del campionato a maggio. Controllo mentale che sia Mourinho che Sarri sanno trasferire ai propri calciatori, anche dopo poco tempo: vedi la Juventus campione d’Italia con Maurizio Sarri proprio nel 2019-2020.
Alle due squadre capitoline non manca nulla per essere protagoniste non soltanto in Serie A, dove un posto in Champions è l’obiettivo minimo per entrambe, bensì anche in Europa, dove entrambi gli allenatori hanno già dimostrato di poter vincere.
Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre