Cinque squadre si sfidano per i tre slot mancanti, raccolte in teorici tre punti perché la Lazio deve recuperare la partita con il Torino e può accorciare
L’Atalanta oggi è in vantaggio, ma gli equilibri possono ribaltarsi.
1) In caso di due squadre in parità nella classifica finale, contano gli scontri diretti e quindi la differenza gol in queste sfide. Se l’equilibrio persiste – tipo Juve-Napoli, un successo a testa, due gol a testa – si ricorre alla differenza reti in campionato e poi ai gol in campionato.
2) In caso di più di due squadre a pari punti, si rende necessaria la “classifica avulsa” tra le contendenti. Un mini-campionato al quale mancano Juve-Milan (domenica) e Atalanta-Milan (ultimo turno).
Se la A finisse oggi, in Champions andrebbero Atalanta, Juve e Milan. L’ordine in classifica non è da sottovalutare: il market-pool garantisce 10 milioni ai campioni (Inter), 7,5 ai secondi, 5 ai terzi e 2,5 alla quarta.
Mancano quattro giornate e gli scenari sono reversibili. Il calendario più complicato sembra della Juve, attesa da una sfilata (Milan, Sassuolo e Inter) tra paradiso o inferno, senza mezze misure. Il Napoli è quello che sta meglio: dopo lo Spezia in piena lotta salvezza, le altre rivali non dovrebbero avere il coltello tra i denti (Udinese, Fiorentina e Verona). Il Milan si gioca quasi tutto con la Juve. La Lazio pare distante, a quota 64, ma ha un recupero.
L’Atalanta resta in posizione privilegiata: è in vantaggio negli scontri diretti con Juve e Lazio; per farsi superare dal Milan dovrebbe perdere 4-0 in casa il 23 maggio; soltanto contro il Napoli deve cedere il passo.
Il Napoli che, indietro nella classifica generale, prevale anche contro la Lazio e, al momento, la Juve, ma qui solo per i gol segnati in campionato (74-67): una situazione variabile.
Se poi andiamo alla “mini-classifica” a cinque, Atalanta e Napoli sono al comando. Juve e Milan possono recuperare.
La Lazio è fuori. Ma una “classifica avulsa” ridotta a quattro (o a tre) potrebbe cambiare tutto.
(Fonte Gazzetta.it)

