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Lazio, ecco le motivazioni del Tribunale Federale sul caso tamponi: Immobile e Anderson non dovevano giocare

Sono state appena rese note le motivazioni del Tribunale Federale sul caso tamponi che ha coinvolto la Lazio

Le mancate comunicazioni dei positivi all’Asl erano compito dei medici, non del laboratorio Synlab che le aveva riscontrate e di conseguenza Immobile e Djavan Anderson dovevano restare in isolamento per 10 giorni e non partecipare a Torino-Lazio e Lazio-Juve (Anderson in panchina).

Il presidente della Lazio non è imputabile “dello specifico obbligo contestato di dover procedere personalmente a comunicazione all’Asl i nominativi dei soggetti positivi”.

Ma il patron avrebbe “dovuto imporre, unitamente ad altri soggetti qui non deferiti, compresi gli stessi calciatori, un comportamento idoneo e vietare categoricamente ai positivi di poter rientrare nei ranghi della squadra ed imporre loro l’isolamento previsto”.

La Lazio aveva contestato il protocollo federale che non era mai stato approvato dal Coni.

Ora ha 30 giorni per presentare ricorso alla Corte Federale. Lotito punterebbe all’assoluzione considerando i campi d’accusa diretti e circoscritti solo ai medici, come minimo allo sconto o al mantenimento della condanna.

(Fonte Corriere dello Sport)

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