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Inter, la faccia scura di Eriksen: tre minuti in campo, poi scappa negli spogliatoi e non festeggia…

Nella serata vincente di ieri non si è potuto fare a meno di notare l’atteggiamento di Christian Eriksen, l’unico a tornare negli spogliatoi a testa bassa senza festeggiare i tre punti

Che la sua storia all’Inter sia già giunta al capolinea dopo pochi mesi senza mai prendersi del tutto, è ormai evidente, ma a far scalpore continua a essere il (non) rapporto con Antonio Conte.

Anche contro i rossoblù e con il risultato già acquisito il danese è stato mandato in campo solo per i tre minuti finali del recupero. Una decisione, l’ennesima da parte del tecnico salentino, che anche a buona parte dei tifosi dell’Inter non è chiara.

Che un rapporto tra Conte ed Eriksen non sia sbocciato è evidente, chiaro, limpido. Ma perché inserirlo sempre per gli ultimi minuti di gioco come un ragazzino qualsiasi?

Perché umiliarlo dopo aver fatto capire a chiare lettere di non contare su di lui per una serie di motivi, tutti legittimi per carità, facendolo comparire solo quando i giochi sono più che archiviati?

Da inizio novembre a oggi lo score di Eriksen con la maglia dell’Inter recita: panchina contro Real Madrid in Spagna, Atalanta e Torino, quattro minuti in casa contro i Merengues, cinque minuti finali contro il Sassuolo (sul 3-0), panchina con Gladbach e tre minuti di recupero col Bologna (sul 3-1). Se le panchine sono e devono essere legittime, le umiliazioni nel finale sono un qualcosa che non è chiaro.

(Fonte Sportmediaset)

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