Roma, senza cessioni (e plusvalenze) a rischio l’iscrizione al campionato

C’è molta preoccupazione in casa Roma. Nei giorni scorsi si è svolto un dibattito interno tra i diversi azionisti della società, dal quale è emersa la preoccupazione per il futuro.

C’è ancora la speranza di una ripresa della trattativa con Friedkin, con Pallotta non dà segnali di voler mollare, nonostante le gravi difficoltà economiche del club.

I dirigenti romanisti non hanno voluto commentare questa trattativa e non hanno parlato con i giornalisti di questa crisi, ma i riflessi del Covid sui conti della società si sono fatti sentire, e sono «ancora difficili da quantificare».

Il presidente avrebbe dovuto versare altri 45 milioni per l’aumento di capitale. Finora non lo ha fatto. Questa la spiegazione: «L’azionista di maggioranza non era tenuto ad effettuare ulteriori versamenti in previsione di un futuro aumento di capitale». Avrebbe tempo per farlo fino a dicembre.

È chiaro però che Pallotta preferirà vendere qualche pezzo da novanta della squadra (come sempre ha fatto negli ultimi anni) per fare in modo di non immettere lui stesso capitale.

La sensazione è che laddove questo non accada, la Roma rischierebbe addirittura l’iscrizione al prossimo campionato di Serie A.

Proprio nei giorni scorsi la Roma ha ottenuto la licenza Uefa, ma i criteri per l’ammissione al campionato sono diversi. La società giallorossa dovrà superare anche questo passaggio.

I criteri di ammissione riguardano sostanzialmente rapporti tra indebitamento e patrimonio, e questo è il motivo per il quale la Roma si ritroverà costretta a intervenire con pesanti plusvalenze, per diverse decine di milioni di euro.

Raffaele La Russa

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre

Raffaele La Russa

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre