Sebastien Frey, il terzo giocatore straniero di sempre per presenze in Serie A dietro a Zanetti e Altafini. Nato calcisticamente al Cannes, nel 1998 fu l’Inter a portarlo in Italia, ad appena 18 anni.
Dopo una stagione in prestito al Verona tornò in nerazzurro, ma nel 2001 passò al Parma dove diventò uno dei migliori portieri del campionato italiano. Restò in Emilia per quattro stagioni, disputando un totale di 159 partite.
Con l’arrivo di Cesare Prandelli sulla panchina della Fiorentina il francese scelse di seguirlo a Firenze, dove divenne ben presto un vero e proprio idolo della curva Fiesole che nel corso degli anni gli ha dedicato vari cori.
In viola si è tolto le sue più grandi soddisfazioni, pur non vincendo nessun trofeo, ma grazie alla Fiorentina riuscì a giocare per due stagioni consecutive in Champions League, arrivando anche agli ottavi nel 2010, dove solo la “svista” di Ovrebo impedì a lui e ai Viola di arrivare ai quarti. In quell’anno la Fiorentina (stra)vinse il girone di Champions con 5 vittorie su 6 in un girone con Liverpool e Lione. Storica resterà la serata ad Anfield, con Gilardino che al 92′ regalò l’impresa a Frey e compagni.
Nel 2007/2008 contribuì in prima persona allo splendido percorso dei viola in Coppa UEFA, dove soltanto il Glasgow Rangers impedì alla formazione gigliata di approdare in finale. Mitologica la partita contro l’Everton a Liverpool, dove grazie alle sue parate e ai suoi due rigori parati dopo il 120′, portò la Viola alla qualificazione.
Sulle rive dell’Arno ha disputato 218 gare prima di lasciare per iniziare una nuova avventura al Genoa e chiudere la carriera al Bursaspor.
Con la nazionale francese il rapporto è stato piuttosto burrascoso, visto che nonostante i meriti ha indossato la casacca Bleus solo 2 volte.
Oggi Frey compie 40 anni.

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre

