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Marotta attacca “Campionato falsato”: la replica della Lega, “L’Inter non ha voluto giocare, altro che sportivi…”

Beppe Marotta, che alza la voce in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

“Tutta questa vicenda è stata affrontata male, con troppa leggerezza – attacca Marotta – Andava gestita con tempistiche diverse, anche per evitare certe allusioni. La Lega aveva deciso per le porte chiuse giovedì, poi venerdì il ministro Spadafora aveva sconsigliato questa strada. A quel punto l’errore è stato del presidente di Lega, Dal Pino, che ha deciso senza interpellare nessuno. Non va bene, la cosa è molto grave. Ecco perché come Inter abbiamo chiesto e ottenuto un Consiglio di Lega straordinario per domani (oggi, ndr) alle 12. Così avremo modo di discutere del futuro. Perché quel che accadrà da adesso in poi mi preoccupa, per il mondo del calcio”.

“Sono preoccupato per Inter-Sassuolo di domenica prossima – continua Marotta – A porte chiuse non si può giocare, sarebbe assurdo usare uno strumento che solo una settimana prima non è stato considerato adatto per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Le porte chiuse non esistono, stop, fine dei discorsi. Il peccato originale è il rinvio di Inter-Sampdoria di domenica scorsa: quella gara si sarebbe dovuta giocare a porte chiuse. E dico di più: per questa giornata andava usato lo stesso criterio per tutte le squadre, al massimo si sarebbe dovuta rinviare tutta la giornata. L’Inter è danneggiata, il calendario di maggio è incredibile” (9 partite in 24 giorni, ndr).

Poi l’affondo: “Il campionato rischia di non concludersi? Sì, se dovessero saltare altre partite sì. E poi mi chiedo: perché è stata decisa la data di Juventus-Inter prima di quella di Inter-Sampdoria? In base a quale principio? Il torneo è falsato. È alterato nei suoi equilibri. Basti pensare solo agli infortuni e alle squalifiche. E poi ci sono gli aspetti psicologici di una squadra, dovuti alla classifica”.

Non è tardata ad arrivare la risposta della Lega di Serie A alle accuse di Beppe Marotta e dell’Inter.

le esigenze dell’Inter, io tutelo gli interessi generali di tutta la Serie A, che purtroppo sconta quotidiani conflitti di interessi legati a ciascuna squadra. Io devo promuovere il campionato italiano e la sua immagine nel mondo, trasmettere gare a stadi vuoti sarebbe stato un pessimo biglietto da visita per il Paese”, ha continuato Dal Pino, parlando all’Ansa.

E all’ad nerazzurro, che gli ha rimproverato di non aver convocato un consiglio straordinario per prendere la decisione, il presidente della Lega Serie A ha replicato: “La decisione è mia per statuto, ma i club coinvolti sono stati sentiti telefonicamente, per cui sappiamo bene le posizioni di ognuno, difficilmente conciliabili. Noi agiamo con senso di responsabilità per tutelare i tifosi e il diritto di tutti ad assistere alle partite, compresa l’esigenza dei broadcaster di trasmettere immagini di stadi pieni e festosi. L’invito che faccio a tutti è di ragionare come Serie A, non individualmente”.

Perché un rinvio all’ultimo momento? “Perché dopo una settimana intensa di consultazioni e non chiarezza sullo scenario sanitario, solo venerdì sera abbiamo saputo che in tre regioni si sarebbero riaperte le porte degli stadi già dalla mezzanotte di oggi, rendendo il quadro completamente diverso da quello precedente.

A questo punto, comunque, non è escluso il recupero delle partite prima del 13 maggio, data individuata al momento del rinvio. “Si potrà anticipare? Certo, questa era la sola data formale libera per tutte e dieci le squadre coinvolte dovute agli impegni nelle competizioni nazionali e internazionali. A partire da domani – ha aggiunto – l’ad De Siervo si confronterà con le squadre coinvolte per accelerare insieme i tempi di recupero”.

Sulle critiche riguardo la regolarità del campionato, Dal Pino ha chiarito: “Abbiamo dovuto prendere decisioni guidate dal bene della Nazione. Cercheremo di trovare il modo per contenere altri stravolgimenti che ci venissero richiesti per esigenze di emergenza dal Governo. Ma ricordo che all’estero, in particolare in Premier League, capita spesso che le squadre debbano recuperare più partite a distanza di settimane a causa delle numerose coppe. Non facciamo drammi dove non ce ne sono”.

(Fonte Sportmediaset)

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