La paradossale storia di Maurizio Sarri, ovvero il tecnico più amato e più apprezzato del calcio italiano e – perchè no – anche dal calcio mondiale rischia di gettare discredito sull’intero sport del pallone.
Prendiamo spunto dall’editoriale pubblicato sul Corriere dello Sport dal suo Direttore, Ivan Zazzaroni, per comprendere questa grottesca situazione che taglia fuori dal mondo – speriamo solo momentaneamente – del calcio chi a questo sport più di ogni altro recentemente ha contribuito a dargli lucentezza.
Gioco brillante, schemi eseguiti in grande rapidità, valanga di gol, ottima difesa,record di punti : tutto ripetuto per tre anni di seguito non sono serviti a liberarlo da quella prigionia costituita dalla clausola di 8 milioni di euro che un club dovrebbe pagare al Presidente De Laurentiis per portarlo via da Napoli.
Probabilmente rimarrà disoccupato, Sarri, seppur pagato abbastanza bene.
Il Chelsea,alla fine, si è stancato di apettare e pur di non darla per vinta a De Laurentiis ha scelto Laurent Blanc che viaggia su un mondo calcistico diametralmente opposto a quello di Sarri.
Il problema non sono i soldi – molti calciatori mediocri vengono stravalutati – ma la pigrizia e la grettezza degli operatori di calcio che non hanno il coraggio di azzardare una spesa non prevista ma probabilmente decisiva quando si tratta di arruolare un vincente.
Occorre eliminare urgentemente questo assurdo modo di ragionare dei Presidenti delle squadre di calcio ovvero essere padroni della squadra e degli uomini per il solo presupposto di metterci i soldi.
Vero che Sarri ha sottoscritto un contratto e accettato spontaneamente la clausola imposta da De Laurentiis ma il problema è che allora anche i Presidenti devono accettare che i loro allenatori “vincenti” possano andare altrove in cerca di fama e denaro.
Se non ci saranno chiamate per Sarri il piano di De Laurentiis che probabilmente pensava di farsi pagare il primo anno di Ancelotti con la clausola di Sarri fallirà e oltre a pagare il nuovo tecnico dovrà anche pagare Sarri.
Chi ci rimetterà, alla fine, saranno sempre i tifosi perchè alla fine De Laurentiis per e rientrare dalla spesa del nuovo tecnico, verosimilmente detrarrà la somma dal budget del calciomercato.
E allora ben vengano i Luis Enrique, Ancelotti, Mourinho, Zidane – tanto per citarne alcuni -che andarono via da vincitori e furono tanto vituperati dai loro Presidenti che, di fatto, furono esonerati dai loro stessi allenatori per una sorta di legge del contrappasso che più spesso dovrebbe far parte del mondo del calcio.

