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Fiorentina, infortunio a Kean: cosa dice il protocollo per il rientro
Dopo un periodo di osservazione all’ospedale di Verona e con una serie di esami che hanno dato tutti esito negativo Moise Kean ha potuto fare ritorno a casa
Come ricorda Firenzeviola.it però i traumi alla testa però, a differenza di altre problematiche di ordine fisico che riguardano gli atleti professionisti, sono qualcosa di molto diverso (anche se in un primo momento non lasciano conseguenze) e non è un caso che sia stata la Uefa stessa a varare un nuovo protocollo specifico (un aggiornamento rispetto a quelli del 2005 e del 2009) che riguarda la gestione dei calciatori nei cosiddetti “traumi post concussivi”, qualcosa che in Italia non esiste.
Il brevetto – che prende il nome di “Sport Concussion Assessment Tool”, in breve SCAT-5 – è un opuscolo di quattro pagine che chiarisce in modo capillare quali tipo di test (a livello cognitivo e non solo) devono essere effettuati su un giocatore per far sì che possa essere idoneo al ritorno all’attività agonistica dopo il trauma alla testa. Grazie a una serie di esercizi (attraverso i quali l’atleta deve dare un feedback a livello visivo, motorio e verbale che portano a un punteggio finale) è possibile seguire l’evoluzione del trauma e valutare passo dopo passo il pieno recupero del calciatore. Solo sulla base del punteggio, si potrà capire il corretto percorso di recupero.
Ecco perché stabilire con certezza oggi quando il numero 20 potrà essere disponibile è impossibile. E qualsiasi previsione oggi sarebbe errata.