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Ma perché l’Inter da due anni e mezzo non gioca mai alle 15 di domenica? C’è un motivo…

Da quasi due anni e mezzo l’Inter non gioca una partita alle 15 di domenica.

Nemmeno una. E non ne giocherà neanche nel girone di andata del campionato in corso, il cui calendario è stato pubblicato dalla Lega di Serie A. La stessa sorte, da qui a gennaio, toccherà anche a Milan, Napoli e Juventus, mai impegnate la domenica pomeriggio, momento in cui un tempo, prima delle tv a pagamento, si concentravano in contemporanea tutte le gare del campionato.

Le ragioni sono due: la prima, prevalente, è il volere delle televisioni. La seconda è il calendario della Champions League.

Per i broadcaster, che con bandi triennali acquistano il diritto a trasmettere le partite, l’obiettivo è raggiungere più persone possibile ottenendo così il massimo profitto. E le squadre più seguite in Italia sono la Juventus, le due milanesi e il Napoli. La finestra temporale delle 15 è la meno ambita perché è l’unica in cui stabilmente si gioca più di una partita. Una gara dell’Inter programmata alle 15 rischierebbe quindi di “cannibalizzare” quella che si svolge in contemporanea, fra squadre meno seguite, e verrebbe a sua volta danneggiata dalla concorrenza in termini di audience. Per questo le tv spingono per evitare simili sovrapposizioni. Per quanto riguarda poi l’ultimo triennio – con tutte le partite di ogni giornata trasmesse in esclusiva a Dazn e tre in co-esclusiva a Sky – la tv satellitare, quando ha l’occasione di trasmettere una partita di una big, di regola sceglie di farlo domenica a 12.30.

La seconda ragione per cui le quattro squadre più seguite d’Italia non giocano praticamente mai la domenica pomeriggio è la Champions League. Le formazioni impegnate in Europa martedì o mercoledì quasi sempre nel turno di campionato che precede anticipano le gare al sabato. E il sabato capita che scendano in campo al pomeriggio. Inter-Bologna, ad esempio, si giocherà alle 15 di sabato 7 ottobre. Ma è evidente la prevalenza come criterio delle esigenze televisive. Ad esempio la Juventus, che pure non gioca le coppe, da qui alla fine del girone di andata a gennaio non giocherà mai la domenica pomeriggio: non solo alle 15 ma nemmeno alle 18. E quasi sempre scenderà in campo la sera, quando l’audience è massima. D’altra parte, per i club di calcio italiani, i diritti tv sono di gran lunga la prima fonte di entrata.

(Fonte La Repubblica)

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