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Lecce, il grande miracolo di Corvino: l’anno scorso tanti prestiti e quest’anno…

Il Lecce è la squadra più giovane del campionato, una delle più giovani d’Europa e ha iniziato la stagione conquistando sette punti in tre partite.

Se il buongiorno si vede dal mattino, l’impressione è che anche quest’anno Pantaleo Corvino abbia spiegato a tutti come si fa calciomercato. Dal basso della sua forza economica, dall’alto della sua esperienza.

Da una squadra costruita sui prestiti a una rosa con soli giocatori di proprietà
Appena tornato in Serie A, il Lecce ha dovuto fare i conti coi suoi… conti. Aveva per distacco il budget più basso della Serie A, sia come monte-ingaggi che come budget per gli acquisti. Aveva una squadra completamente da ricostruire e la necessità di definire tante operazioni senza potersele permettere, un po’ come accaduto questa estate al Frosinone.
Nell’estate 2022 la strategia fu chiara fin da subito: tanti prestiti, con stipendi possibilmente pagati in toto o in parte dal club cedente. Il grande capolavoro fu l’arrivo dal Barcellona di Samuel Umtiti, con ingaggio pagato totalmente dal club catalano. Ma quella squadra fu poi costruita anche su altre operazioni a titolo temporaneo. Come Colombo, arrivato in prestito dal Milan. Come Falcone, ma anche Pongracic, Oudin e Pezzella. Tutti calciatori che hanno contribuito in maniera fondamentale alla permanenza dei giallorossi ma che, inevitabilmente, non creavano valore per la società giallorossa.
Ottenuta la salvezza, la strategia dopo il cambio di allenatore è totalmente cambiata. Una squadra più profonda, più giovane, ma con giocatori di proprietà. E così Corvino e Trinchera sono andati avanti per tutta l’estate. Con sole tre eccezioni: Almqvist, Touba e Piccoli. Anche se nei primi due casi il Lecce potrà operare il riscatto a condizioni già stabilite senza alcun contro-riscatto.

(Fonte TUTTOmercatoWEB)

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