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Calciomercato e Arabia: quale futuro ci aspetta?

Il calcio ha il potere di creare emozioni che attraversano qualsiasi confine e di riuscire ad adattarsi e trarre beneficio da qualsiasi tipo di evoluzione. Anche durante questa sessione di calciomercato estivo ci stiamo imbattendo in continui ribaltoni provocati da trasferimenti e rumor di mercato, i quali vanno ad incidere anche sulle quote antepost, come visibile in qualsiasi pagina delle scommesse della serie A. Sempre a proposito di trasformazioni, nessun posto sembra attualmente essere al centro di questa rivoluzione quanto l’Arabia Saudita.

Gli arabi hanno attirato l’attenzione di tutti i media sportivi con una serie di affari di mercato impressionanti: nomi come Benzema, Milinkovic Savic, Mahrez, Kante e Koulibaly hanno trovato dimora in questa nuova terra di opportunità calcistiche. Eppure, ciò che vediamo oggi sembra essere solo l’inizio di un capitolo completamente nuovo per il calcio saudita.

L’ascesa della Saudi Pro League

All’interno della Saudi Pro League (SPL), è evidente che ci sia una consapevolezza dell’importanza di perseguire un percorso graduale verso l’eccellenza. Tuttavia, questa consapevolezza sembra essere accompagnata da un piano ambizioso e ben definito, che mira a posizionare il campionato saudita tra i più grandi al mondo nell’arco dei prossimi 5 anni.

“Oggi, l’Arabia Saudita si comporta da gruppo Wagner del pallone. Attira con stipendi e bonus altrove impossibili. Non è più lo sfizio isolato di qualche sceicco. Dietro la clamorosa campagna del calciomercato di questa bollente estate c’è una spietata strategia. Far diventare in pochi anni la Saudi Pro League uno dei primi dieci campionati del mondo”

Abdullah bin Turki Al-faisal, ministro dello Sport saudita

Ci riusciranno? Lo scopriremo. Intanto, è noto come questo piano sia sostenuto da risorse finanziarie di enormi proporzioni e tante sono le domande e le speculazioni che aleggiano sulle motivazioni dietro tali investimenti. Una di queste è il cosiddetto “sport washing” (parente stretto del più rinomato “greenwashing”), ovvero l’uso dello sport come mezzo per migliorare la reputazione internazionale, è un tema che emerge quando si guarda all’Arabia Saudita. Infatti, c’è chi sostiene che il calcio sia utilizzato come una sorta di cortina fumogena per nascondere le problematiche interne del paese dietro all’immagine glamour dei grandi nomi del calcio.

Un ulteriore sguardo all’interno della lega suggerisce come questi investimenti nel calcio vadano oltre una mera strategia di “sport washing”: Mohammed bin Salman, principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita, sembra infatti avere una visione a lungo termine per il paese: questa visione comprende non solo l’acquisizione di talenti calcistici di spicco, ma anche l’implementazione di nuove infrastrutture. Questo ambizioso progetto mirerebbe a innalzare il livello della SPL, dotandola di strutture all’altezza di un campionato che vuol essere di primo livello.

Inoltre, è interessante notare come venga data anche notevoleimportanza ai social media nel plasmare la percezione pubblica: si ritiene che “influencer” di grande risonanza sui social, come Cristiano Ronaldo, possano giocare un ruolo cruciale nel promuovere l’Arabia Saudita e il suo campionato. Questa tattica mira a catturare l’attenzione delle persone attraverso le piattaforme digitali, piuttosto che tentare di convincerle a guardare le partite direttamente. Per conseguire questo obiettivo, la SPL starebbe puntando ad acquisire calciatori di grande influenza, in modo da accelerare la crescita.

Questi investimenti massicci stanno già avendo un impatto sul mercato dei trasferimenti, con nomi di rilievo che approdano in Arabia ed altri che vengono continuamente accostati, come per esempio Immobile, citato nell’analisi di Canovi sulla Serie A.

Cosa aspettarsi per il futuro?

Guardando al futuro, molti hanno paragonato l’ascesa dell’Arabia Saudita al fuoco di paglia avvenuto un po’ di tempo fa al campionato di calcio cinese. Tuttavia, ci sono alcune distinzioni: l’Arabia Saudita vanta una lunga tradizione calcistica e una presenza più consolidata a livello internazionale rispetto alla Cina.

Inoltre, il governo saudita sembra avere una visione a lungo termine per il suo investimento nel calcio e c’è il sentore che questo non sia solo un fenomeno passeggero. L’Arabia sembra avere dunque le risorse finanziarie e la determinazione necessarie per trasformare la SPL in una delle principali competizioni calcistiche mondiali.

Solo il tempo dirà se questa nuova era calcistica porterà i risultati desiderati, ma una cosa è certa: l’Arabia Saudita sta scrivendo un nuovo capitolo nella sua storia calcistica.

“Se continueranno il lavoro che vogliono fare qui per i prossimi 5 anni, penso che la SPL possa diventare uno dei primi cinque campionati al mondo”.

Cristiano Ronaldo

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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