
Un fulmine nel cielo sereno colpisce il calcio italiano. Roberto Mancini, dopo cinque anni alla guida della Nazionale Italiana, ha rassegnato le dimissioni.
Non sono chiari ancora i motivi della sua decisione, anche se c’è chi ipotizza che sia dovuto a questioni interne tra il tecnico di Jesi e i vertici della FIGC.
Mancini sulla panchina azzurra ha centrato la vittoria nel torneo europeo 2020 ai rigori a Wembley contro l’Inghilterra.
Deludente invece è stato il cammino seguente del CT azzurro che ha fallito la qualificazione ai Mondiali in Qatar.
Eppure l’entrata di Mancini nel club Italia non era iniziata male con due finali Four di Nations League con due terzi posti.
Attualmente, Mancini detiene l’imbattibilità sulla panchina azzurra con 11 successi consecutivi soffiando all’ex Ct Vittorio Pozzo questo storico primato.
Tra le sue tattiche più utilizzate con la Nazionale il riadattamento del falso nove, cioè l’impiego di due attaccanti esterni anche in posizione centrale, cercando di non dare spunti di riferimento agli avversari e l’utilizzo sperimentale con le chiamate improvvisate di molti giovani sia del campionato di serie A che di quello di serie B
Mancini, ricordiamo che nel maggio 2021 aveva firmato il rinnovo sulla panchina della Nazionale fino al 2026.
Si cerca ora il successore. Tra i candidati spiccano i nomi di Antonio Conte, Luciano Spalletti, e altri tecnici come Daniele De Rossi, Fabio Cannavaro e Filippo Inzaghi
giornalista, iscritto da anni all’Ordine, esperto di calcio, ha collaborato con molte testate sportive nazionali, commentando le prestazioni delle squadre di serie A
