
È la notte di non sa perdere, di chi non vuole mai perdere come Josè Mourinho e il Siviglia specialista di Coppe
Significa che, come ricorda Sportmediaset, comunque vada a Budapest, salterà un record. Quello degli spagnoli, da italiani ce lo auguriamo, o quello di José Mourinho. Gli imbattibili, entrambi. Già, perché la sfida che questa sera assegnerà la prima coppa europea della stagione è anche, se non soprattutto, il faccia a faccia tra due che non perdono mai una finale. Mai. Da una parte il Siviglia, che di Europa League ha già abbondantemente fatto collezione. Dall’altra lo Special One, uno che quando arriva in fondo, e lo ha fatto spesso, alla fine alza sempre la coppa.
Siviglia-Roma è presente e futuro insieme. Mourinho non ha voluto anticipare nulla su quanto deciso per se stesso, ma la possibilità che questa possa essere la sua penultima gara con la Roma c’è eccome. Eppure come lui, nella Capitale, non ha fatto davvero nessuno. Vittoria in Conference League un anno fa, finale di Europa League quest’anno: vincesse, entrerebbe nella storia del club giallorosso per sempre.
Mourinho e Dybala, perché è evidente che molto passerà anche dai piedi magici dell’argentino. La Joya si è allenato con la squadra e, parole del tecnico portoghese, ha una ventina di minuti nelle gambe. Pochi, visti da un certo punto di vista. Abbastanza, però, se saranno 20 minuti al suo livello, perché nessuno come lui può spaccare la partita e spostare gli equilibri. Per il resto sarà praticamente la miglior Roma possibile, con i soliti tre dietro (Mancini, Smalling e Ibanez), Matic con Cristante in mezzo al campo, Celik e Spinazzola sugli esterni e capitan Pellegrini, anche lui recuperato, insieme a El Shaarawy alle spalle di Abraham. Toccherà a loro dimostrare una volta ancora che questa nuova Roma ha uno spiccato spirito europeo.
Dall’altra parte attenzione a En-Nesyri, uno che sa far male, ma anche a Torres e Ocampo o a Suso e Lamela, decisivi contro la e inizialmente in panchina. La partita, con ogni probabilità, la farà il Siviglia, perché è più nelle sue corde. La Roma aspetterà e dovrà essere brava a ripartire. Ha la qualità necessaria per vincere, ma come sempre, in una finale, la differenza la farà anche la testa.
(Fonte Sportmediaset)
