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Napoli domina in Serie A: analisi della tattica di Spalletti

Superata la metà della stagione, il Napoli continua a dominare in lungo e in largo la Serie A, confermandosi in testa per distacco rispetto alle inseguitrici

Momentaneamente sembra che nessuna squadra sia in grado di lottare con i partenopei per la vittoria del titolo finale, la squadra di Luciano Spalletti fa un campionato a parte. Anche secondo le quote sulla vincente della Serie A, infatti, ci sono veramente pochi dubbi: il Napoli quasi certamente sarà la squadra che alla fine della stagione alzerà la coppa al cielo, conquistando così il terzo titolo nazionale della sua storia. Tuttavia, andiamo ad analizzare i segreti del gioco adottato dalla squadra del tecnico di Certaldo, che oltre a vincere praticamente tutte le partite che gioca convince, stra-convince. Il modulo di partenza adottato da Spalletti è sempre il 4-3-3, che però poi nel corso della gara si trasforma spesso e volentieri in un 4-2-3-1. 

Tra i punti di forza di questo Napoli, c’è sicuramente il fatto che si tratta di una squadra molto fisica, la quale dispone di un grandissimo atletismo e di tantissima dinamicità.

Gli esempi più pratici, in questo senso, sono Anguissa, Ndombelè, Kim ed Osimhen. Tutti i giocatori sopraccitati abbinano delle qualità fisiche imponenti a delle capacità atletiche fuori dal comune, che gli permettono di utilizzare al meglio tutto il loro strapotere fisico. Un’arma fondamentale degli uomini di Spalletti è anche certamente quella del contropiede, che permette ai partenopei di ribaltare il fronte e di ripartire con grande velocità e rapidità grazie alla progressione palla al piede di Anguissa, alla capacità di verticalizzare da parte di Lobotka, la tecnica sopraffina di Zielinski e le qualità tecniche ed atletiche di due giocatori importantissimi come Kvaratskhelia ed Osimhen

Il Napoli, tuttavia, si sa rendere pericoloso in qualsiasi maniera, questo significa che anche dalle fasce laterali, occupate rispettivamente a destra e a sinistra fa Di Lorenzo e Mario Rui, arrivano traversoni insidiosi che con la fisicità di Osimhen al centro dell’area di rigore mettono in grandissima difficoltà le difese avversarie.

Il leader tecnico di questa squadra, nonostante i gol segnati da Osimhen, è senza ombra di dubbio Kvaratskhelia, tanto che gran parte delle azioni offensive del Napoli passano dai suoi piedi e dalle sue giocate. La progressione palla al piede e la capacità di saltare l’uomo del georgiano arrivato in estate sono a dir poco impressionanti.

Anche dal punto di vista difensivo il Napoli si è dimostrato nel corso di tutto l’anno una squadra praticamente invalicabile, costituita da una difesa attenta, concentrata, compatta e rocciosa. 

In questo senso, la grande scoperta di quest’anno è stata Kim, arrivato durante la sessione di calciomercato estiva per sostituire Koulibaly.

E i punti deboli?

Analizzare e scovare i punti deboli di una squadra che sta incredibilmente dominando il campionato è sempre difficile, ma ovviamente la rosa a disposizione di Spalletti non è e non può essere una macchina perfetta.

I rischi che i partenopei corrono maggiormente sono quelli derivanti dalla costruzione dal basso, che contro una squadra che pressa alta ed in maniera aggressiva può essere pericolosa. Inoltre, nel momento in cui gli avversari riescono a creare una sorta di gabbia intorno a Lobotka, il Napoli fa molta più fatica a sviluppare gioco e a rendersi pericoloso.

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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