Il Lecce è oggi molto vicino alla salvezza grazie a un progetto costruito con pochi soldi e tante idee
Come ricorda Tuttomercatoweb sono solo sette i milioni spesi in estate. E il monte-ingaggi più basso del campionato
La scorsa estate la squadra è stata costruita con un una manciata di milioni di euro, meno di sette rientrati in buona parte grazie alle cessioni. E con quello che per distacco era ed è il più basso monte-ingaggio della Serie A: 15 milioni di euro lordi per tutta la squadra. Per capirci: la Juventus paga Vlahovic quanto il Lecce tutta la squadra e Pantaleo Corvino che a 73 anni si conferma uno dei migliori talent scout del nostro calcio.
Quando la scorsa estate tutti davano per spacciata la squadra giallorossa non avevano fatto i conti con scommesse che oggi sono certezze e un domani saranno plusvalenze. Prendete Hjulmand, capitano e leader del Lecce: classe ’99, fu pagato 170mila euro due anni fa e a gennaio sono stati rifiutati 11 milioni di euro del Southampton perché in estate varrà ancora di più. O Joan Gonzalez: prelevato un anno e mezzo fa dal settore giovanile del Barcellona, a titolo gratuito, oggi è già nel mirino di tante big, non sono italiane. In autunno è stato blindato con un contratto fino al 2027 e in estate sarà senza dubbio protagonista di un’asta.
Oggi sono due dei centrocampisti più interessanti del nostro campionato e Corvino li ha presi quando il Lecce poteva permetterseli addirittura in Serie B.
In estate sono stati spesi meno di 7 milioni di euro per una campagna acquisti che oggi sta regalando grandi soddisfazioni. Perché Baschirotto, pagato 280mila euro, è oggi attenzionato da Mancini per la Nazionale. E chissà che l’Italia non inizi a pensare presto anche a Federico Di Francesco: costato mezzo milione di euro, l’ex SPAL non s’è mai espresso su questi livelli. I numeri son questi, sembrano quelli di un club che deve prepararsi a un campionato da metà classifica in Serie B e invece parliamo di un Lecce che si prepara non solo a una salvezza tranquilla, ma anche a grosse plusvalenze che permetteranno di alzare l’asticella.
Perché poi il punto è sempre lo stesso: certamente il budget è importante, ma è il come spendi o reinvesti i soldi a fare tutta la differenza del mondo. Ceesay (ingaggiato a parametro zero) e Colombo (in prestito dal Milan) si stanno rivelando giocatori da Serie A e si alternano al centro di un attacco che ha in Gabriel Strefezza – la vera stella della squadra – il suo terminale offensivo più importante.
Wladimiro Falcone, lo scorso anno riserva alla Sampdoria, è oggi uno dei migliori portieri della Serie A. Gendrey e Gallo sono terzini giovani, ma già affidabili. E poi i tanti giovanissimi: a chi si lamenta del fatto (soprattutto la FIGC) che nella Primavera del Lecce ci sono troppi stranieri, la risposta è sempre la stessa: “Costano meno, sono più pronti. Qual è il vantaggio nel puntare sugli italiani?”
E poi c’è Samuel Umtiti un leader campione del Mondo come guida di un gruppo di giovani talentuosi. Un calciatore interamente pagato da un Barcellona che pur di recuperarlo ha deciso di farsi carico di tutte le spese, stipendio compreso. Il Lecce per questa stagione paga solo 200mila euro lordi di stipendio più bonus legati a presenze e salvezza: una vera corvinata, l’ennesima di un direttore sportivo che a 73 anni non smette di stupire.
(Fonte Tuttomercatoweb)
