Quante volte negli ultimi anni ci siamo interrogati sulla Lazio. Quante volte, vedendo la rosa e le eccellenze dell’organico, ci siamo chiesti come mai i biancocelesti avessero conquistato solo una volta la possibilità di giocare la Champions. La risposta è arrivata ancora una volta a Verona in una sfida che i capitolini hanno affrontato con la solita sufficienza mostrata in questo 2023, fatta eccezione per la gara stellare con il Milan. Stanchezza e calendario fitto sono solo attenuanti parziali visto che la mancanza di concentrazione appare evidente. Limiti caratteriali e la capacità di non saper reagire sono due caratteristiche della Lazio attuale. Dalla gara con l’Inter, e stiamo parlando di agosto. Immobile e compagni non hanno più vinto una partita dopo aver subito gol. A questo si aggiungono i 17 punti buttati via nella ripresa che, fatta eccezione per il Napoli, sono stati persi con avversari ampiamente alla portata delle aquile.
La differenza di rendimento tra i match con le prime dieci e con la colonna di destra è importante. La squadra di Sarri ha fatto 18 punti con le squadre che occupano dalla prima alla decima posizioni (nove club visto che una delle prime dieci è lei stessa). Diverso è il cammino contro le compagini che occupano dall’undicesima alla ventesima posizione contro cui sono arrivati solo 21 punti. La Lazio ha messo insieme 18 punti in nove gare contro le big e 21 in dodici contro le squadre della seconda parte della classifica (2 punti media da una parte, 1,75 dall’altra). La cosa che sorprende sono i 12 punti su 15 contro le primissime della classe. Se è vero che sono arrivati più punti dalla colonna di destra, la differenza è minima e la media è più bassa. In particolare gli 8 punti su 12 contro le ultime tre sono qualcosa su cui riflettere. Con maggiore attenzione e meno leziosità probabilmente la Lazio avrebbe molti più punti e una posizione migliore in classifica anche se, va ricordato, il quarto posto attualmente occupato è uno degli obiettivi stagionali. Per concludere probabilmente se ci avessero detto a inizio anno che la Lazio a febbraio sarebbe stata quarta tutti avremmo messo la firma, ma per come si è messa la stagione ci si poteva aspettare qualcosa in più. Certi treni passano una volta sola, sta alla squadra di Sarri prenderli.
