

Napoli – Juventus 5-1
Ce lo ricorderemo per un po’ ed entrerà nella lista delle sfide fra le due squadre in grado di entrare negli annali
Aldilà delle statistiche, della classifica e della portata del risultato l’impatto che l’anticipo di questo venerdi ha avuto sul campionato è dirompente
Lo tsunami Napoli ha ripreso forza e si è abbattuto sulla Juventus appena ristrutturata
I partenopei in questa stagione oltre alla cinquina ai bianconeri hanno rifilato 4 gol al Liverpool, 10 in due partite alla Ajax, vinto a San Siro , a Bergamo e all’Olimpico sia con la Roma che con la Lazio.
Una specie di rullo compressore. Piu 10 sulla Juve, che era seconda; se il Milan vince va comunque a meno 7.
In altri anni con prestazioni e distacchi simili ma con le tre grandi al posto del Napoli si parlava già di campionato chiuso,
Col Napoli è diverso perchè sia per la stampa che la storia dice che non appartenendo all’elite del calcio italiano, esiste la possibilità che possa crollare da un momento all’altro.
Kvara e Osimhen sono il punto finale di una intensità che raramente si vede nella nostra Serie A abbinata ad un gioco di squadra in cui le linee di passaggio e senza palle sono dipinte a memoria.
Il passo falso di San Siro contro l’Inter che aveva rilanciato le speranze delle inseguitrici è un lontano ricordo, sebbene siano passati solo 9 giorni.
Anzi, l’impressione è che ora chi sta dietro abbia un boccone amarissimo da buttare giu, con il morale a terra per quanto visto in termini di sicurezza e gestione del matche
Dall’altra parte situazione rovesciata.
Il tracollo del San Paolo ha smascherato il cortomusismo allegriano e la Juve tutta
L’epopea Agnelli, al passo d’addio, chiude con una delle peggiori prestazioni della sua vincente gestione.
Le 8 vittorie di fila senza subire gol in campionato avevano portato la Juventus a ridosso del Napoli e a poter sperare in un clamoroso ritorno nella zona scudetto.
Ma se si guardava nel dettaglio qualche segnale contrastante c’era. 4 di queste 8 erano degli strimziti 1a0 arrivati negli ultimi 15 minuti di partita contro avversari modesti.
E se le vittorie con Inter e Lazio avevano ridato vigore alla classifica, va ricordato che nel mezzo c’erano state le tre sconfitte in Champions contro Maccabi, Benfica e Psg.
Insomma, aldilà dei clean sheet e della classifica che ricominciava a sorridere il poco gioco, qualche evidente colpo di fortuna e il comportamento contro avversari internazionali lasciava spazio a pochi entusiasmi
Certo, da qui a prenderne 5 la differenza è tanta.
Troppa.
E allora ci interroghiamo un’altra volta sul vero valore di questa rosa, in cui DiMaria ha inciso poco e a sprazzi, Pogba è un oggetto misterioso e i giovani invece di fare i giovani vengono acclamati come salvatori della patria e Vlahovic è sparito fra pubalgia e un anonimato un po’ desolante rispetto al 2021 in Viola
Discorso a parte per Chiesa, rientrato dall’infortunio in linea di costante miglioramento al netto di quando viene messo a marcare Kvaratskheila.
Quello che ci lascia questa partita è perciò un Napoli che ha consapevolezza di potercela fare oltre una rosa sufficientemente forte per chiudere il campionato in testa
E una Juventus a cui manca molto per competere ai livelli per cui vorrebbe competere e dove, per quanto Allegri possa sistemare con esperienza, senso pratico e determinazione la situazione non può portarla oltre al livello per cui può considerarsi la squadra più forte fra quelle non forti.

chimico, appassionato di calcio, di tattiche e statistiche
