

Una partita brutta, con pochissime occasioni, tanti spunti individuali e contrasti con altrettanti falli fischiati dall’arbitro Massa con conseguente ritmo super-spezzettato. In tutta la prima frazione sono di fatto più i cartellini che le occasioni da gol con il Milan che la sblocca quasi casualmente con il fondamentale da gol migliore dei giallorossi: i calci piazzati. Su corner di Tonali Ibanez si dimentica Kalulu che è bravo di testa a battere un non reattivo Rui Patricio. Di fatto l’unica vera occasione da gol, perché i tiri da fuori a lato di Zalewski e Dybala non portano pericoli verso la porta di Tatarusanu.
Nella ripresa Mourinho alza un po’ il baricentro dei suoi, ma sono di Brahim Diaz e Leao le occasioni più vicine alla porta giallorossa. Troppo poco e così gli spazi lasciati alle spalle del centrocampo diventano oro per il Milan che si lancia in verticale e con Pobega, servito da Leao trova il 2-0 che potrebbe chiudere la gara. Potrebbe, perché stavolta i rossoneri si siedono e la Roma, anche con i cambi di Mourinho che alzano la stazza dei suoi, trova il gol inaspettato del 2-1. Sì con la sua arma migliore, i calci piazzati, con Ibanez che di testa su corner battuto da Pellegrini batte Tatarusanu.
Un gol che ridà fiducia ad una squadra, quella di Mourinho che ci crede e non si arrende, mentre dall’altra parte, anche complici i cambi di Pioli, il Milan sbanda in posizioni e marcature fino al gol del 2-2 di Tammy Abraham in mischia che ribatte in rete dopo un intervento miracoloso di Tatarusanu su Matic. Il 2-2 finale lascia tanti rimpianti ai rossoneri che lasciano il Napoli a +7 e concedono alla Juventus il secondo posto momentaneo. Fondamentale il punto conquistato in rimonta per Mourinho che resta a -3 dall’Inter e a pari punti con la Lazio nella corsa al 4° posto che vorrebbe dire Champions League.

