Doveva finire così
Per chi crede nel destino e pensa che le cose abbiano tutte una spiegazione divina,ma anche per chi si affida alle solide basi terrene e tangibili
Per entrambi, questo mondiale doveva finire cosi
Chi ama il calcio ieri ha goduto di una delle più belle partite della storia del calcio mondiale! Non stiamo qui a fare classifiche che sono ovviamente soggettive e guidate dalla singola emotività con la quale si segue l’evento, ma la partita di ieri entrerà nella storia di questo sport al pari di quell’ Italia Germania 4-3 o di poche altre.
Di sicuro, e qui crediamo di non essere smentiti è stata la più bella finale della storia dei mondiali, sorpassando quella di Messico 86 per intensità,incertezza,gol e spettacolo
Ma sul Qatar ieri sera sembrava piombata dall’alto una cristianissima divinità a guidare le emozioni
Tutto, e sottolineo tutto,in un mix di sensazioni fra sacro e profano ci diceva Argentina.
In patria già avevano scovato una foto di Maradona che esultava dopo la finale dell’Atzeca vinta 36 anni fa,in cui con un gioco di prospettive sembrava indicare la bandiera del Qatar appesa insieme a tutte le altre ad ornamento dello stadio
Come a dire. Dopo questa ci sarà il Qatar.
Ed è inutile sottolineare come il personaggio di Maradona abbia imperversato nel cuore e nelle menti di tutti gli appassionati di calcio argentini e non
Era il primo mondiale dopo la morte di Diego. Lo squallore della Fifa ha fatto si che non si trovasse un minuto per un ricordo del più grande calciatore della storia insieme a Pelè. Forse perché della Fifa fu un grande avversario.
L’ombra di Diego che per anni aveva oscurato e reso pesante il suo unico possibile erede,Messi, finché era in vita, si è improvvisamente dileguata
È diventata leggera,uno sfarfallio di anima che sembra aver guidato Leo lungo il suo percorso in questo mondiale in cui nonostante l’età sembrava sollevato da terra e mai stanco.
Come se due cuori spingessero per riempirgli i polmoni o per rinforzare muscoli e velocizzarne i movimenti
Per chi crede nell’aldilà tutto fa pensare che Diego abbia scelto di incarnarsi per un mese nell’uomo che per anni aveva eletto come suo successore,facendogli compiere quel passo per metterlo al suo pari nel cuore del suo popolo e del calcio intero.
E allora doveva finire così: con una vittoria dell’albiceleste guidata dal cielo dove Diego ha spinto per chiudere più cerchi
Il suo innanzitutto. Da oggi l’Argentina non cercherà più il nuovo Maradona perché lo ha trovato e consacrato alla storia. Ma dovrà cercare il nuovo Messi.
E si chiude anche il cerchio di Leo,che corona una carriera impossibile solo a pensarla in cui strapazza ogni record in tutte le manifestazioni che ha giocato, con il più prestigioso dei trofei: la Coppa del Mondo
Lo fa all’ultimo tentativo. Quando non c’era margine di rivincita o possibilità di fare passi indietro. Lo fa guidando un gruppo che in lui ha sempre creduto e zittendo tutti quelli che sul Messi in nazionale iniziavano la frase con un “si…ma…,” che era presagio di qualcosa di poco buono
E diciamo anche che,forse, doveva finire così anche in considerazione dell’avversario.
La Francia è probabilmente la squadra nazionale più forte in assoluto al momento e in prospettiva
Aveva una serie di giocatori in infermeria molto lunga che hanno dovuto rinunciare al mondiale,compreso l’attuale Pallone d’oro. Hanno un gruppo che gli permetterà di essere i favoriti sempre per almeno altri 8 anni.
E hanno in squadra quel Mbappe che è l’unico giocatore per classe ed età che potrà scalzare Messi da qualcuno dei suoi record personali conquistati in questi ultimi 15 anni.
Giusto quindi che la celebrazione finale del più grande calciatore degli ultimi 30 anni sia stata coronata dalla presenza dei più forti,mai domi e degnissimi secondi e di quello che da dopodomani sarà il più forte calciatore in attività e che,sempre per segno divino,sembra aver voluto mettere il suo sigillo al destino con una tripletta in finale
Mbappe ha fatto tutto quello che di terreno era possibile fare per vincere la Coppa
Ma ieri non poteva farcela. Ieri il Dio del calcio ha rimesso la sua mano. Come nell’86 contro l’Inghilterra.
Ma stavolta serviva per prendere quella di Messi e fargli alzare la Coppa
chimico, appassionato di calcio, di tattiche e statistiche
