
Interessante analisi apparsa oggi su Calcio Finanza in riguardo all’ipotesi del canale di Lega per la trasmissione delle partite di Serie A, che torna a fare capolino per gli anni dal 2024 al 2027.
Dopo che la possibilità di percorrere questa strada era stata valutata per l’attuale ciclo di diritti tv – prima che i pacchetti fossero assegnati a DAZN e a Sky –, l’idea del canale spunta infatti nuovamente tra le pieghe delle linee guida per la «commercializzazione centralizzata dei diritti audiovisivi» del prossimo triennio.
Il documento – approvato di recente dai 20 club di Serie A – pone le basi per l’assegnazione dei diritti tv del campionato di Serie A, definendo aspetti chiave per il bando quali: le competizioni, i mercati, gli obiettivi della commercializzazione, i diritti tv oggetto della commercializzazione, l’offerta di pacchetti, le procedure di assegnazione e molto altro ancora.
Tra i punti presenti nel documento emerge infatti la sezione “l’offerta del canale”, che definisce i parametri per questa opzione. «In caso di mancata assegnazione di pacchetti di diritti audiovisivi di dirette, la Lega Calcio Serie A potrà gestire e commercializzare un proprio Canale, in modalità a pagamento, di cui avrà piena responsabilità editoriale e che produrrà direttamente».
«Il Canale lineare e/o on demand – si legge ancora a proposito della possibilità – sarà commercializzato, in forma non esclusiva, in modalità B2C (direttamente al consumatore, ndr) o in modalità B2B2C (con un’emittente che rivende il prodotto finito al consumatore, ndr) anche mediante accordo di distribuzione con soggetti terzi, da individuarsi senza vincolo di procedure e in regime di autonomia privata».
In tutte le ipotesi – concludono le linee guida della Serie A – «la commercializzazione del Canale integra una distribuzione “diretta agli utenti”, costituendo il Canale un prodotto audiovisivo finito, chiuso e non modificabile, realizzato ed edito da Lega Calcio Serie A per l’utente, senza alcun intervento successivo degli operatori della comunicazione e/o del/i distributore/i».
Di sicuro la speranza è che tutto ciò porti ad un miglioramento del servizio, che con Dazn ha avuto qualche problemino, o ad una riduzione dei costi per l’utente. Utopistico sperare in tutte e due le cose contemporaneamente, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.
Dal punto di vista della Lega invece la svolta è chiaramente mirata a massimizzare i ricavi e ancor più gli utili. In questo modo si potrà destinare più risorse al sistema calcio e a cascata sulle squadre che dovranno essere brave a investire per rendere maggiormente appetibile verso calciatori top player e investitori il nostro campionato generando quindi una reazione a catena analoga a quella che ha portato anni fa la Premier a diventare il leader indiscusso fra i campionati nazionali europei.
Tutto questo dovrà essere corroborato però da una serie riforma del nostro calcio che miri ad una maggiore valorizzazione delle risorse interne, dei vivai e della competenza. Cosa che attualmente manca o si vede solo in occasioni troppo sporadiche
chimico, appassionato di calcio, di tattiche e statistiche
