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Champions League

Due giornate di Champions in 8 giorni: come sono cambiati gli umori

Si è chiusa ieri la giornata di Champions, é stata una settimana impegnativa e piena in cui in 8 giorni si sono svolti il terzo e il quarto turno di Champions intervallati da una giornata di campionato

Sono stati due turni importanti perchè storicamente sono quelli che indirizzano la qualificazione.

Proprio per questo motivo spesso indirizzano una stagione e gli umori del momento. Vediamo come ne sono uscite le squadre italiane.

Partiamo da chi ha trionfato: il Napoli

8 giorni fa affrontava l’Ajax all’AmsterdamArena da primo in classifica a  pari merito in campionato e primo nel girone di Champions dopo la grande vittoria contro il Liverpool e la conferma contro il Rangers. Oggi esce con la qualificazione matematica, il primo posto nel girone ad un passo e il primato in solitario in campionato. La convinzione di essere una grande squadra. Ha dato una lezione di calcio ai lancieri di Amsterdam che passerà alla storia. 6 gol Ad Amsterdam, 4 ieri al Maradona. Una squadra da sogno. Morale al settimo cielo.

Esce molto rinforzata anche l’Inter che fino ad 8 giorni fa era tormentata dalle critiche, dai dubbi su Inzaghi, dalla poca fiducia sul portiere, la preoccupazione per Lukaku e i dubbi societari. 4 punti col Barcellona, figli di una partita perfetta a SanSiro e spettacolare in Spagna. La qualificazione matematica, sfuma nei minuti di recupero ed è un peccato, ma quello in casa col Plzen è un match point che non si può sbagliare. E l’Inter di questi 8 giorni difficilmente la sbaglierà

La domanda che ci si pone a questo punto è quella che si è fatta Capello nel post partita ai microfono di Sky: dove si era persa questa Inter? La vittoria nel mezzo di Sassuolo ha rimesso benzina anche per il campionato. L’Inter ha approfittato di questa sequenza apparentemente molto dura per mettere la freccia verso il su nel rendimento e nel morale.

Discorso diverso per il Milan, che esce con una doppia sconfitta con il Chelsea. Male a Londra, sfortunata e condizionata da un episodio dubbio a San Siro. La qualificazione è ancora nelle mani dei rossoneri e questo lascia chiaramente l’ambiente sereno e consapevole che tutto dipenderà esclusivamente dai risultati che il Milan sarà in grado di conquistarsi senza dipendere da nessun altro.  Il confronto col Chelsea è stato impietoso, ma non bisogna abbattersi troppo, si parla comunque dei campioni del mondo in carica. Freccia leggermente verso il basso nell’umore, ma la consapevolezza dei propri mezzi e la sicurezza che ciò che si sta facendo fa parte di un progetto a medio lungo termine che porterà risultati importanti deve sempre esserci

Concludiamo con la situazione più critica. La Juventus.

La vittoria di otto giorni fa contro il Maccabi Haifa in casa seguiva quella col Bologna e sembrava voler rilanciare la Juventus verso una qualificazione che sembrava dura. Ma la sconfitta di San Siro contro il Milan in campionato e quella a dir poco vergognosa in Israele ha reso il percorso ormai ai limiti dell’impossibile e solo legato a conti matematici difficilmente ipotizzabili sul campo, soprattutto alla luce del doppio pareggio che il Benfica ha strappato al PSG. La Juventus dovrà a questo punto concentrarsi massimamente almeno sul terzo posto che aprirà le porte di una Europa League che solo arrivando in fondo permetterebbe di compensare la delusione della mancata qualificazione alla fase ad eliminazione diretta

Freccia giù, fino agli sprofondi, per una Juventus che sembra in totale balia degli eventi, allo sbando e con uno spogliatoio che non potrebbe essere neanche più cosi compatto con l’allenatore.

Ed è proprio l’allenatore che pur in grave difficoltà, risulta per bocca della società ancora intoccabile. Vediamo come proseguiranno le cose e se lo sarà anche dopo il mondiale

chimico, appassionato di calcio, di tattiche e statistiche

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