In un’intervista esclusiva su sitiscommesse.com Ernesto Chevanton mostra, in tanti aspetti, la sua devozione per il Lecce e per i suoi tifosi. Leggiamo le sue parole.

Ernesto Chevanton è un fiume in piena, ha voglia di raccontare il suo passato come giocatore ma anche il suo futuro come allenatore. L’importante, in tutte le sue parole, è mettere in chiaro subito il suo amore per il Lecce, per la città e per i tifosi. Nell’intervista Chevanton non si risparmia, parla di calcio (ovviamente) ma anche della sua crescita personale come uomo e come allenatore. La società Lecce lo ha sempre trattato come un figlio e lui si sente in famiglia. Sensazione che continua anche oggi, come allenatore in seconda degli Under 15 leccesi.
La sua esperienza con i ragazzi è stata bellissima e dura, dopo due anni di stop a causa della pandemia. Ernesto si sente di dover dare ancora di più, di dover crescere nel ruolo di allenatore e di mettersi sempre a disposizione della società che, come abbiamo visto, è più di una famiglia. Lui a Lecce si sente a casa, l’affetto della gente è immutato e lui vive per sentirsi utile, per contare ancora tanto nel calcio.
La rivalità con il Bari e la differenza tra Serie A e Serie B
Chevanton ha voglia di raccontare le sue imprese sportive e non può non parlare degli acerrimi nemici baresi di cui, però, tanto non vuol parlare. Vuole, però, ricordare un derby del 2010, vinto dal Lecce che permise alla squadra salentina di restare in Serie A, campionato in cui il Lecce ha sempre giocato con dignità e rispetto da parte delle altre squadre. Ci tiene, anche a sottolineare che se il Bari è in B e il Lecce è in Serie A significa che diversi sono gli obiettivi e la qualità delle squadre.
Chevanton, però, ha un’idea ben precisa sui campionati in Italia: se la Serie A è il massimo campionato lo deve alla qualità di alcune squadre, le più forti, che sono, effettivamente, team molto competitivi. Tolte però le solite 5-6 squadre da alta classifica le altre partite sono abbordabili anche per le squadre che lottano per la salvezza e con i team di metà classifica si può sempre sperare in un pareggio. La Serie B è un campionato molto più livellato, le squadre si equivalgono e, quindi, è molto difficile che una squadra abbia facilità nel vincere il campionato.

Il Lecce ha sempre lottato per andare in A
Il Lecce, secondo Chevanton, è una squadra che ha sempre lottato per arrivare in alto. Quando si è trovato in Serie B ha sempre costruito un gruppo che potesse salire in A. E questo è indice di grande carattere e di una società forte, rispettata. Una squadra, dunque, con un peso e una storia non indifferenti.
Le bandiere nel calcio non esistono più
Il calciatore uruguaiano ha voglia di parlare di bandiere nel calcio che, secondo lui, non ci sono più. I calciatori non hanno voglia di rinunciare a grosse somme di denaro per restare nella propria squadra, cambiano spesso il proprio destino per contratti milionari. L’esatto contrario di quello che ha fatto lui, che è tornato al Lecce per molti pochi soldi e che non sarebbe andato al Bari neppure per miliardi di euro.
Elogia, però, il carattere dimostrato da Mertens che ha preferito andare a giocare al Galatasaray rifiutando il corteggiamento della Juventus, acerrima nemica dei napoletani. Questo atteggiamento, per Chevanton, dimostra il carattere del giocatore e queste cose, per lui, hanno un peso. Ernesto non riuscirebbe mai, infatti, a tradire chi gli ha voluto bene.
Il calcioscommesse 2011: un brutto momento per lo sport
Nell’intervista, l’attaccante si mostra ancora scioccato dallo scandalo Calcioscommesse che colpì lo sport italiano nel 2011, anno in cui lui era professionista nel nostro campionato. Chevanton dice che tutti possono scommettere e che non ha nulla contro chi lo fa ma non deve accadere tra calciatori che, dello sport, sono esempi. Lo sport deve essere sano, mai inquinato da agenti esterni. Sono i calciatori in prima persona, infatti, a rendere uno sport pulito o sporco.


Pronostico sul campionato in corso
Ernesto Chevanton parla anche di come vede questa Serie A 2022-23 e si augura che, al di là delle milanesi e della Juve, siano proprio Napoli e le romane a contendersi lo scudetto, giusto per vivere emozioni differenti con squadre differenti. Il pronostico vero, però, lo riserva per il suo Lecce che spera possa regalare la salvezza ai propri tifosi con qualche giornata d’anticipo, giusto per stare tutti più tranquilli e per godersi una bella festa di sport tutti insieme.

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre
