
Sono passati meno di 40 giorni dall’inizio del campionato.
7 giornate, 2 turni delle coppe e ora la prima sosta. Un buon momento per fare il punto della situazione di questo avvio di campionato
Un avvio che come si sapeva è stato molto intenso. Mai si era giocato così tanto al 20 settembre. Colpa del Mondiale invernale ovviamente.
Ci si aspettava qualche sorpresa dettata dagli inizi sprint per le squadre che avrebbero impostato preparazioni più leggere in fase iniziale o per quelle meno impegnate nelle coppe, ma onestamente questo genere di classifica dopo 7 giornate non ce la si poteva aspettare.
Guidano Napoli e Atalanta con 17 punti. 5 vittorie e 2 pareggi. I bergamaschi hanno cambiato pelle. SI difendono meglio,meno aggressività nella fase iniziale del possesso dell’avversario. Un pizzico di fortuna che l’anno scorso mancava completamente e il miracolo è rinnovato.
Il Napoli a fine luglio sembrava una squadra senza colla, con tutti i big partiti o in partenza e ancora nessun ingresso. La situazione nel mese di agosto è mutata decisamente e chi criticava si è dovuto rimangiare la parola. La squadra di Spalletti vince e convince. Cambia uomini, ma non risultati e prestazioni. Mai come quest’anno l’inizio promette bene. Mai come quest’anno c’è la convinzione di poter andare in fondo. Lo scontro diretto vinto a San Siro contro i campioni d’Italia ne è la prova. Le botte rifilate a Liverpool e Rangers in Champions la controprova
A una distanza segue l’Udinese. Sorpresissima di questo inizio stagione. La squadra di Sottil in casa ha vinto le ultime 5 partite di fila, annientando in casa la Fiorentina, la Roma (4-0) e l’Inter. La squadra gira alla perfezione.
Seguono Milan e Lazio. Il rossoneri sembrano continuare sulla falsariga della scorsa stagione. Sanno quello che vogliono e sanno come andarselo a prendere. Pagano lo scontro diretto perso contro il Napoli in cui però hanno tutt’altro che demeritato pur dovendo rinunciare a Leao per squalifica
La Lazio ha un po’ i soliti alti e bassi, ma in campionato ha fatto secco l’Inter e quando gira nei suoi uomini migliori è a livello delle prime. Sarri sta facendo come suo solito poco turn over e questo è il suo limite sul lungo.
A 13 punti c’è una Roma che ha raccolto meno di quello che forse meritava per sfortuna e qualche errorino arbitrale. La squadra è sulla falsariga della Lazio. Con i migliori in palla può battere tutti, ma qualche infortunio di troppo gli sta negando quella profondità nella rosa con cui era stata costruita
Dietro si passa alle note dolenti.
Inter 12 punti e Juve 10.
Troppo pochi in questa fase iniziale per due squadre che vogliono lottare per lo scudetto. L’Inter sembra essersi smarrita nonostante sia la squadra più simile a quella dell’anno scorso (il solo Perisic non può giustificare un simile cambiamento) . In Champions sarà dura per via di un girone proibitivo e perdere punti in campionato dalla vetta potrebbe creare una spirale negativa pericolosa.
Se l’Inter si è smarrita, la Juventus invece non si è mai trovata. Quando ha vinto lo ha fatto per prodezze di singoli. Alcuni pareggi sanno di sconfitte, quello di Firenze sa di miracolo visto come è avvenuto . La sconfitta a Monza certifica una crisi di risultati, di gioco e forse anche di spogliatoio, perchè se uno con l’esperienza di DiMaria perde la testa in quel modo vuol dire che è un problema. Male anche in Champions con due sconfitte su due. Non ci sono infortuni, Var, o ritardi di preparazione a giustificare una simile pochezza di prestazione e carattere
Al pari della Juve il Torino. L’altra metà della Mole dopo la rissa interna estiva ha fatto quadrato. Ha qualche punto in meno di quello che ad un certo punto si pensava potesse avere. Buoni alcuni inserimenti di nuovi. Ma le squadre di Juric partono sempre forti. Quest’anno vedremo se saprà tenere anche sul lungo
Con 9 punti a centroclassifica Fiorentina e Sassuolo. Sono le squadre che a livello di sfiga da infortuni primeggiano insieme alla Roma e alla Juve.
I viola hanno avuto il merito di passare ai girone di Conference mediante il play off con il Twente che ha tolto energia fisica e mentale per il campionato. Qualcosa ha pagato anche perchè, come detto, infortuni e nuovi innesti non l’hanno aiutata. Problema gol da risolvere in qualche modo, mentre dietro deve stare più attenta su errori singoli grossolani che hanno compromesso alcune partite.
Il Sassuolo è completamente un’altra squadra rispetto all’anno scorso. Soprattutto nel reparto avanzato che aveva fatto la differenza. Fra chi se ne è andato e chi è ai box nessuno degli attuali titolari ha più di 50 giorni in società. Un po’ la sta pagando.
Dagli 8 punti in giu ci sono invece tutte le squadre che alla vigilia sono partite per non retrocedere nessuna esclusa. Fra queste un po’ meglio hanno fatto lo Spezia di Gotti e la Salernitana di Nicola, sfruttando atteggiamenti più equilibrati e qualche colpo di estro dei singoli abbinati ad una buona organizzazione di gioco. Faticano un po’ piu del previsto invece il Bologna tenuto a galla da Arnautovic e nulla più e l’Empoli che sta pagando lo scotto del passaggio da Andreazzoli a Zanetti che ancora deve trovare la quadratura che invece era perfettamente chiara al suo predecessore.
Il Lecce dei giovani e delle promesse invece sta cercando di proporre gioco come può e i suoi 6 punti non sono un bottino di partenza da sottovalutare. Male invece il Verona che privato di tutti i suoi migliori uomini sta provando a gestire la situazione meglio che può, ma onestamente sembra tutt’altra cosa rispetto a quello delle ultime stagione. Faticherà fino alla fine probabilmente.
Terribile anche l’Inizio del Monza. 5 sconfitte, poi pari col Lecce, cambio in panchina e storica vittoria sulla Juve. Se Palladino troverà la quadratura del cerchio e inizierà a far rendere al meglio i giocatori di buon livello che la società ha acquistato può salvarsi.
Chiudono Cremonese e Sampdoria con 2 punti e due storie diverse.
i grigiorossi tornati in Serie A hanno bisogno di un’impresa miracolosa per salvarsi. La squadra di Alvisi gioca anche discretamente, ma spesso paga un gap tecnico importante. Sarà dura.
Come sarà dura per questa Samp, che i mezzi e gli uomini per salvarsi li avrebbe anche (non per fare molto di più) ma sta faticando ad esprimere gioco e ha di fronte una situazione societaria che gli ha impedito di fare un mercato degno e che non sappiamo se si risolverà prima di quello di gennaio. La guida tecnica è in difficoltà, ma ha anche esperienza per uscirne nel caso la società decidesse di rinnovargli la fiducia.
La prossima sosta sarò per il Mondiale. Sarà lunghissima. Per molti sarà un punto di svolta importante. Per alcuni potrebbe essere però già troppo tardi
chimico, appassionato di calcio, di tattiche e statistiche
