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Bologna, la storia di Mihajlovic da allenatore del club rossoblù

Sinisa Mihajlovic è entrato in carica al Bologna, sostituendo Pippo Inzaghi.

Mihajlovic era reduce da un esonero col Toro.

Da allora sono passati tre anni e mezzo, mai Mihajlovic era rimasto così tanto sulla panchina di una squadra.

Nella sua avventura a Bologna c’è un prima e c’è un dopo.

Prima della malattia: Mihajlovic porta una squadra allo sbando fino ad una salvezza anticipata piazzandosi 10 in classifica.

Confermato con un contratto triennale.

11 luglio 2019, la squadra sta partendo per il ritiro di Castelrotto, c’è molto entusiasmo.

La visita al Sant’Orsola, gli esami, la diagnosi. Leucemia.

A dirglielo sono quelli dello staff.

Mihajlovic dopo un primo momento di comprensibile sbandamento reagisce e nella conferenza stampa in cui svela la malattia si dice sicuro di volerla sconfiggere.

Bologna gli riversa addosso tutto l’affetto di cui dispone.

Il club lo sostiene, gestisce le sua assenze, lo tranquillizza e lo assiste in ogni sua faticosa giornata.

Il 25 agosto Mihajlovic è in panchina al Bentegodi.

L’immagine dell’allenatore dimagrito di 13 chili, fa il giro del mondo.

Bologna si riconosce nella forza di quest’uomo, e Sinisa trova la sua forza anche grazie ad una città che gli è vicina.

Mihajlovic entra ed esce dall’ospedale.

Il 15 settembre 2019 la squadra torna da Brescia, dove ha vinto 3-2,e si presenta al completo sotto la finestra dell’ospedale di Sant’Orsola.

Immagine bellissima, a conferma di un rapporto strettissimo tra città-squadra e allenatore.

Il 29 ottobre Mihajlovic trova il donatore e si sottopone al primo trapianto di midollo osseo.

Nel 2019-20 il Bologna chiude al 12° posto, il salto di qualità non si è concretizzato.

Nella stagione segnata dal Covid: rossoblù ancora al 12° posto.

In primavera prime crepe tra Mihajlovic e la società.

Chiarimenti con il presidente Saputo, divergenza di opinioni tecniche con i dirigenti.

In estate la società pensa già al suo sostituto, poi cambia idea.

La verità è che Sinisa vorrebbe una squadra più competitiva, ma i pezzi migliori vengono ceduti.

Dopo che a marzo la malattia è tornata prepotente e il Bologna perde Hickey, Theate e Svanberg.

Che non vengono sostituiti a dovere.

Intanto è arrivata l’ora del secondo trapianto di midollo.

Ma qualcosa si è rotto, la gente comincia a chiedersi fino a quanto valga la pena andare avanti con l’allenatore.

Il 6 settembre 2022, Mihajlovic viene esonerato.

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