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Fiorentina-Napoli Story: un tango argentino infinito

Fiorentina-Napoli di stasera sarà l’ultima pagina di un capitolo iniziato molti anni fa con l’avvento della Serie A a girone unico. Fiorentina e Napoli sono infatti due protagoniste di prima fascia del nostro campionato sebbene abbiano vissuto periodi di grande spolvero e bassi storici.

Raramente però lo scontro diretto fra le due squadre ha rappresentato uno scontro al vertice. Quando infatti il Napoli va forte, la Fiorentina stenta e gli anni d’oro Viola spesso hanno coinciso con periodi altalenanti dei partenopei.

E solo verso fine degli anni sessanta che Fiorentina e Napoli si trovano stabilmente a gravitare intorno alla zona Scudetto insieme. La Fiorentina riuscirà a vincerne uno, nel 1969. Il Napoli dovrà aspettare un altro ciclo più fortunato. Per il Napoli Firenze è storicamente un campo ostico dal dopoguerra in poi. Per trovare un 2 al totocalcio bisognerà aspettare il 18 gennaio 1970. Fiorentina-Napoli 1-2. La Fiorentina è campione d’Italia in carica e allenata dall’argentino Pesaola, che a Napoli aveva allenato 4 anni prima di approdare a Firenze e diventare l’eroe del secondo scudetto. Ci ritornerà poi in futuro a più riprese..

E’ appena iniziato il 1970. L’anno di Italia – Germania 4-3; nelle radio si suona “Mi ritorni in mente” di Lucio Battisti e Gheddafi è stato appena proclamato Premier della Libia. Inizierà immediatamente il processo di nazionalizzazione degli impianti petroliferi e l’esproprio dei beni degli stranieri.

L’anno del primo Scudetto il Napoli conosce la sua prima sconfitta proprio a Firenze. Il Napoli ci arriva da primo in classifica e appunto imbattuto. Anche qui l’argentina la fa da protagonista. Segna Diaz per la Fiorentina, poi Antognoni, Maradona e chiude Monelli sul 3-1 . Ma la partita di Firenze oltre a segnare la prima sconfitta del Napoli rimarrà importante per il dopopartita in cui Maradona criticò apertamente l’arbitraggio dell’internazionale Lanese, reo di aver negato due rigori al Napoli.

E’ il 4 gennaio 1987, sono gli anni del dualismo fra Duran Duran e Spandau Ballet, ma dominano le classifiche gli Europe con “The final Countdown”. La Tv privata è ormai un’amica abitudinaria delle nostre case. Al cinema i campioni di incassi sono “Il nome della Rosa” , tratto dal libro di Umberto Eco e “Top Gun” .

Gli anni passano con gli scontri fra Maradona e Baggio che faranno storia a suon di gol.

Finita l’era Maradona, per il Napoli iniziano anni un po’ difficili. Nelle partite a Firenze si abbatte sul Napoli il ciclone Batistuta, che mantiene viva la tradizione argentina del match.

Il Napoli torna a vincere a Firenze lo stesso giorno in cui Gabriel Batistuta, trasferitosi alla Roma, riesce a coronare il suo sogno di vincere lo scudetto. Stagione 2000-2001. Il Napoli si presenta a Firenze con la necessità di vincere e di un miracolo per salvarsi. La vittoria arriverà, il miracolo no. Vince 2-1 a Firenze con gol decisivo dell’ex Edmundo ma retrocede. La Fiorentina con Roberto Mancini in panchina, festeggia quel giorno la vittoria della Coppa Italia.  Rimane ancora oggi l’ultimo trofeo messo in bacheca dalla Fiorentina, che l’anno dopo fallirà .

E’ il 17 giugno del 2001. Il mondo di lì a poco sarebbe cambiato completamente per gli attentati alle Torri Gemelle di New York.

La sfida per un po’ di anni non si disputò a causa degli anni sfortunati di entrambe fra fallimenti e retrocessioni.

Dal ritorno del Napoli in A nel 2008 torna ad essere appuntamento fisso. Il Napoli segue un processo di crescita più o meno costante che la porta ad essere ormai stabilmente una squadra con obiettivi di vertice in Serie A. La Fiorentina vive annate gloriose, con ottimi risultati in campionato e in Europa, Champions compresa e altre in cui va vicino addirittura alla retrocessione.

L’ultimo Fiorentina Napoli che affidiamo alla storia è quello in cui si decise lo scudetto dell’albergo. Sarri lo definì cosi.

Era il 29 aprile del 2018. In Italia si sono svolte le elezioni da quasi due mesi, ma ancora non si riesce ad avere un governo e a malapena si è capito chi ha vinto. Le radio scoprono Alvaro Soler e SferaEbbasta. In Irlanda viene legalizzato l’aborto.

A 4 giornate dalla fine del campionato 2017-18 Juventus e Napoli sono punto a punto in un entusiasmante finale di Campionato in cui la squadra partenopea, allenata da Maurizio Sarri, ha contrastato col suo gioco spumeggiante la rivale che domina il campionato già da qualche anno.

La giornata può essere quella della svolta per il Napoli. La Juventus va a San Siro contro l’Inter, il Napoli a Firenze. A Milano si gioca in anticipo serale del sabato.

La Juve va avanti subito e l’Inter rimane in 10. Ma i nerazzurri non mollano e rimontano andando sul 2-1. Nel mezzo Pjanic già ammonito, fa almeno due falli da giallo, ma non viene espulso da Orsato in una delle poche giornate no della sua carriera . La Juventus nei minuti finali la ribalta e vince 3-2

Secondo Sarri la squadra in albergo vedendo l’andamento della partita e i torti subiti dall’Inter (e conseguentemente anche dal Napoli) va in shock e perde motivazioni.

Il giorno dopo al Franchi si consuma il dramma. Dopo 8 minuti Koulibaly viene espulso per fallo da ultimo uomo su Simeone. E lo stesso Simeone da lì in poi inizia la partita perfetta, rinnovando l’anima argentina di questo incontro. 3-0 Viola. Tripletta del Cholito e addio scudetto per il Napoli.

Oggi forse lo stesso Simeone sarà in campo con la maglia del Napoli. Vediamo se saprà riscrivere la storia

 

 

chimico, appassionato di calcio, di tattiche e statistiche

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