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Monza-Udinese:dopo 33 anni si incrociano due filosofie diverse

Domenica 28 maggio 1989.

L’Italia si apprestava a chiudere il decennio che la aveva fatta uscire dagli anni di piombo e che la stava a grandi passi accompagnando verso Tangentopoli, passando attraverso il punk, i paninari, le Tv private, Ezio Greggio e il Drive In, Sapore di Mare 1 e 2 e quella strana sensazione di vivere come se fossimo in America, ma con il cuore ancora che guarda al Mar Mediterraneo e il gettone telefonico per chiamare la mamma.

Ciriaco DeMita era presidente del Consiglio, ma di lì a poco lo avrebbe sostituito Giulio Andreotti. In radio suonava “Like a prayer” di Madonna e “Vasco” di Jovanotti; Anna Oxa e Fausto Leali avevano vinto il Festival di Sanremo e Mia Martini aveva presentato uno dei suoi successi che rimarrà immortale: “Almeno tu nell’Universo”.

Il campionato volgeva al termine ed era stato giocato quasi completamente in stadi monchi, con le impalcature, fasciati o con settori chiusi perchè i principali teatri della Serie A, erano tutti in rifacimento. 12 mesi dopo ci sarebbero state le notti magiche di Italia 90.

Le coppe europee si erano appena concluse: 3 finali , 3 italiane. La Samp perde col Barcellona in Coppa delle Coppe. Maradona alza al cielo la coppa Uefa contro lo Stoccarda e solo 4 giorni prima il Milan ritorna a vincere dopo vent’anni la Coppa dei Campioni con un 4-0 alla Steaua Bucarest che rimarrà nella storia.

Questa era il contesto in cui si disputò, appunto il 28 maggio 1989, l’ultimo Monza Udinese che ritorna dopo 33 anni oggi alle 18.30. Allora finì 0-0

Di cose ne sono passate. Innanzitutto questo è il primo scontro in A.

L’Udinese in questi anni ha conosciuto alti e bassi, ma ormai possiamo definirla una storica della Serie A. Il Monza arriva al massimo campionato per la prima volta.

Filosofie differenti.

I brianzoli, forti della loro proprità hanno optato per sfruttare un budget di spesa superiore alla media di una neopromossa. Hanno rivoluzionato l’impianto di squadra affidandosi a giocatori che conoscono la categoria da anni e che hanno militato anche a livelli più alti.

L’Udinese affronta ormai da anni la Serie A con la logica del far crescere per rivendere e autosostenersi.

Negli anni il processo ha sempre funzionato bene, a volte con qualche fatica in più, altre con risultati esaltanti sia dal profilo economico che sportivo.

L’Udinese acquista giovani, spesso da paesi stranieri e lontani e li porta ad esordire in A dopo un processo di crescita e maturazione tutto italiano. Molti vengono rivenduti a cifre interessanti . Volendo trovare una pecca all’operato della dirigenza, forse potrebbe investire più su giovani italiani. Se l friuliani avessero fatto quello che hanno fatto in questi anni solo con giocatori italiani probabilmente avremmo una delle nazionali più forti al mondo. Ma probabilmente non tornerebbero i loro conti dal momento che spesso i giovani italiani hanno prezzi ben più alti di quelli provenienti da paesi del terzo mondo calcistico. Peccato. Ma magari ci si può lavorare

Il Monza non ha iniziato bene. Due sconfitte.

L’Udinese ha perso lottando a Milano contro i rossoneri e pareggiato in casa contro la Salernitana. Un punto. Un impianto di gioco rodato ma ancora non particolarmente fluido. Andrea Sottil ci sta lavorando.

A entrambe la vittoria darebbe ossigeno e possibilità di affrontare con maggiore serenità il lavoro che lo aspetta.

L’Italia è cambiata in 33 anni. Il calcio anche ma alcuni caposaldi rimangono fissi. Servono i punti.

 

chimico, appassionato di calcio, di tattiche e statistiche

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