

Genova da una parte piange, dall’altra sorride.
La Sampdoria, con la sconfitta del Cagliari ad opera dell’Inter, è salva, nonostante che debba ancora giocare due gare, contro la Fiorentina domani in casa e contro i nerazzurri di Inzaghi domenica prossima.
Il Genoa, invece sconfitto dal Napoli al “Maradona” torna matematicamente in serie B dopo 15 anni e 27 anni dall’ultima retrocessione. Il prossimo anno quindi in serie A non ci sarà il famoso e coloratissimo derby della Lanterna.
Un destino amaro per i grifoni, anche perchè fa soprattutto tanta rabbia vedere che in serie A ha resistito l’altra squadra ligure; quello Spezia che tutti, forse alcune settimane fa, lo davano per spacciato e che invece mister Thiago Motta è riuscito a trasformarlo. Come? In una squadra che non ha mai ammainato bandiera, lottando in ogni partita, arrivando così a compiere un capolavoro d’arte calcistica che ha fatto esplodere l’intera città spezzina.
Tutte caratteristiche che, diciamolo francamente, che sono mancate alla squadra genoana, se valutiamo soprattutto la poca consistenza in zona gol del team rossoblu, che ha iniziato male la stagione con il tecnico Ballardini e che è proseguita in modo negativo anche con l’arrivo in panchina dei tecnici Andiy Shevchenko prima e Alexander Blessin lo scorso gennaio.
In 37 giornate di campionato, il Genoa ha infatti realizzato appena 27 reti; cioè la media più bassa tra tutte le contendenti in zona rossa, quella della retrocessione.
Il prossimo anno il Grifone dovrà rimboccarsi quindi le maniche. Necessario è programmare bene per riprendersi quel ruolo di protagonista in serie A come pretendono e sperano i suoi tifosi.

