Il Procuratore Federale ha deferito infatti per illecito amministrativo Juventus, Sampdoria, Napoli, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Chievo Verona, Novara e Pescara
Secondo l’accusa, i club hanno contabilizzato “plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti in misura da incidere sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale”. Oltre alle 11 società, sono state deferite anche 61 persone tra dirigenti e amministratori.
I club di Serie A finiti nel mirino della Procura Federale viene contestata la violazione dell’articolo 31 comma 1, che punisce “la mancata produzione, l’alterazione o la falsificazione materiale o ideologica, anche parziale, dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva, dalla Covisoc e dagli altri organi di controllo della Federazione”. In questo caso l’illecito è punibile con un’ammenda con diffida. Per i dirigenti delle società coinvolte, in caso di colpevolezza, la sanzione può arrivare alla squalifica.
Quanto invece alle squadre di Serie B coinvolte (Pisa e Parma ) la Procura fa riferimento invece all’articolo 31 comma 2, che punisce chi “mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero mediante qualsiasi altra attività illecita o elusiva, tenta di ottenere od ottenga l’iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa”. In questo caso il rischio è decisamente più grande. Le sanzioni vanno infatti dalla penalizzazione alla retrocessione o all’esclusione al campionati.
