
Due clamorose topiche atbitrali penalizzano Torino e Udinese avvantaggiando Roma e Inter
Ecco come la Gazzetta Dello Sport in edicola questa mattina ricostruisce il caso più spinosi della domenica calcistica avvenuto a Torino
TORINO-INTER:
Il colpo di Ranocchia sul piede di Belotti era da calcio di rigore. Assodato questo, ecco le inevitabili domande.
L’internazionale Massa (al Var) lo ha visto? Certo che lo ha visto. E perché non ha richiamato Guida all’”on field review”?
Mistero ed errore. L’unica spiegazione è che nemmeno lui abbia considerato da rigore il calcio di Ranocchia sul piede d’appoggio di Belotti, e questo sarebbe un altro bel problema, ben più corposo.
Massa quest’anno è stato 8 volte al Var e ha diretto in campo undici gare lasciando grossi dubbi in Roma-Napoli (contatto Vina-Anguissa), in Roma-Juventus (i rigori per colpi di braccio di De Ligt erano due) e soprattutto in Milan-Napoli quando col Var (Di Paolo) ha annullato il gol di Kessie per “fuorigioco” di Giroud che era inattivo e in versione materasso sotto Juan Jesus. Al Torino, tornando alla gara contro l’Inter, viene insomma negato un rigore evidente. Il gol di Bremer era regolare: Belotti non creava interferenze. Sia Guida che Massa verranno fermati.
UDINESE-ROMA:
Confronto in area tra Zeegelaar e Shomurodov e suggerimento dell’assistente, l’arbitro assegna il calcio di rigore per un tocco di mano dell’olandese che Pellegrini realizza.
Il dorso della mano del difensore impatta fortuitamente il pallone all’uzbeko. Il numero 4 friulano viene punito nonostante la chiara involontarietà del gesto. Di Bello è deciso, fischia immediatamente un rigore che nemmeno dopo il centesimo replay pare essere chiaro. Il VAR conferma.
