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Torino, cammino da Europa in casa, ma allo stadio i tifosi sono sempre meno. Ecco i possibili motivi

La vittoria risicata contro il Bologna rappresenta un risultato bugiardo, fino all’80’ il Toro non aveva rischiato nulla e la gara è stata riaperta da un rigore discutibile concesso dall’arbitro Dionisi. E si è vista una squadra che ha fatto enormi passi avanti, come confermato dallo stesso allenatore: “Abbiamo dato un grande segnale, è stata la miglior prestazione sotto tanti punti di vista” la soddisfazione di Juric nel vedere tanto di ciò che si prova in settimana al Filadelfia. E i numeri cominciano a dargli ragione, specialmente per quel che riguarda la marcia al Grande Torino: cinque vittorie in 9 partite, 17 punti conquistati su 27sesto miglior rendimento di tutta la serie A tra le mura amiche, un attacco più prolifico addirittura di Milan e Napoli, sempre prendendo in considerazione soltanto le sfide interne. 

Numeri troppo bassi
In casa si viaggia a un ritmo da Europa, peccato per i dati del botteghino. Contro il Bologna è stato centrato il record negativo di presenze, con 6.562 spettatori. E il trend continua ad essere al ribasso: 7034 con l’Udinese (partita disputata di lunedì sera), 7002 con l’Empoli fino ad arrivare ai 6562 nel lunch-match di due giorni fa. “La gente deve riabituarsi a tornare allo stadio, le vittorie possono portare più tifosi” il commento di Cairo sul tema. Domenica i granata saranno nuovamente in casa: ci sarà l’Hellas Verona di Igor Tudor, sarà l’ultimo appuntamento casalingo del 2021 prima di ritrovarsi il prossimo 9 gennaio. Intanto, gli esami cui si è sottoposto Gleison Bremer hanno evidenziato soltanto un sovraccarico al gemello mediale. Il centrale salterà la coppa Italia di giovedì a Genova contro la Sampdoria, ma proverà il recupero per sfidare i veneti: lo staff medico cercherà di restituirlo a Juric in tempo per la sfida contro il suo passato. Intanto, la sua eredità passerà ad Alessandro Buongiorno, che contro il Bologna ha avuto un ottimo impatto sulla gara.

Giornalista Pubblicista, Direttore Responsabile di Momenti di Calcio. Appassionato di calcio e laureato in Giurisprudenza presso l'Università Roma Tre

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