Connect with us

home

Lazio, senza Immobile l’attacco è nullo: a gennaio urge rinforzare il reparto

Tanto possesso palla ma un solo tiro in porta contro la Juventus basta per far capire a Sarri quanto serva un vice Immobile

Scrive Tuttomercatoweb che i tifosi da tempo lo sostengono e Sarri, che da almeno un mese ha bocciato Muriqi, ne è consapevole. Certo è che lo 0-2 di sabato sera all’Olimpico ha fatto diventare questa una priorità a meno di un mese e mezzo dall’inizio del mercato.

Muriqi è stato pagato 19,7 milioni la scorsa estate, non ha mai inciso e neanche convinto. Impietosi i numeri: 44 presenze, 1410 minuti e solo 2 gol. Non si è mai riuscito ad ambientare tecnicamente e tatticamente nella squadra biancoceleste e, come se non bastasse, ha completamente perso la fiducia in se stesso. La frase social di sabato sera (“sono morto mentalmente”) è molto indicativa e grave, perché non è mai bello quando un uomo (non un calciatore) non creda più in ciò che fa.

Una sua cessione sembra scontata, visto che Sarri non lo utilizza neanche quando Immobile non c’è. Il primo problema è: dove? In Turchia, dove aveva segnato tanto prima di venire alla Lazio, è molto apprezzato. Il secondo è: come? Perché Muriqi è il secondo investimento più oneroso dell’era Lotito, non può andare via per pochi spicci. E il prestito per il momento non è contemplato nelle sale dirigenziali.

Se la Lazio riuscirà a concludere la trattativa in uscita per Muriqi, ovviamente regalerà a Sarri un altro centravanti. Il tecnico è stato chiaro con Lotito e Tare, ha fatto sapere le sue esigenze. “Ma poi le scelte economiche non dipendono da me. Per farlo devo comprarmi un club”. Due i nomi che piacciono al club biancoceleste: Erik Botheim, classe 2001 del Bodo Glimt, e Benjamin Sesko, 2003 del Salisburgo.

Click to comment

Rispondi

Seguici su Facebook!

RSS Brevi Sport

Collabora con noi

RSS Dal mondo

More in home

Scopri di più da MomentidiCalcio.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading